L’autostrada ferroviaria tra Novara e Friburgo avrebbe dovuto cessare definitivamente il servizio il 12 dicembre 2025, ma lo sciopero generale indetto per quel giorno ha anticipato di un giorno la partenza dell’ultimo treno. In realtà, già la data del 12 dicembre era un anticipo di tre anni rispetto alla scadenza originariamente programmata da Ralpin e dall’Ufficio Federale dei Trasporti della Svizzera, che era il 2028. Questo anticipo nasce da una combinazione tra problemi operativi e aumento dei costi.
I problemi sono sorti dall’aumento dei cantieri non pianificati nella ferrovia tedesca del Reno, con soppressioni pari al 10% dei treni nel 2024 e fino al 20% nel primo trimestre del 2025. La riduzione dell’affidabilità ha compromesso la puntualità, elemento essenziale per i trasportatori che organizzano i flussi con tempi ristretti. Nel 2024 Ralpin ha inoltre riportato una perdita di 2,2 milioni di franchi, un risultato legato ai costi aggiuntivi generati proprio dalle interruzioni e dal conseguente ridimensionamento della capacità disponibile. La Confederazione svizzera ha valutato che prolungare il servizio fino al 2028 avrebbe comportato un aumento dei contributi pubblici non compatibile con il ruolo transitorio attribuito all’autostrada viaggiante, la cui funzione originaria è stata superata dal pieno sviluppo del trasporto intermodale non accompagnato.
Si può facilmente prevedere che nel breve periodo una parte dei veicoli industriali tornerà sulla rete autostradale, in attesa che le aziende adeguino la flotta e riorganizzino i flussi. La strategia svizzera e italiana punta però a un ampliamento del trasporto combinato non accompagnato. Operatori come Hupac hanno già programmato un aumento dell’offerta sulle direttrici transalpine, mentre la Confederazione mantiene gli incentivi per favorire l’acquisto di semirimorchi gruabili. Questa conversione richiede un investimento rilevante da parte delle imprese dell’autotrasporto, ma rappresenta la modalità oggi ritenuta più efficiente per assicurare capacità ferroviaria stabile e ridurre la pressione sul traffico alpino. Gli effetti della chiusura dovrebbero quindi essere quindi temporanei, con un progressivo riallineamento dei flussi verso l’intermodalità man mano che la rete si adatta.
Il collegamento Novara-Friburgo ha rappresentato per quasi venticinque anni uno strumento di transizione della politica svizzera dei trasporti. Rilanciato nella sua forma attuale l’11 luglio 2001, il servizio venne concepito per accompagnare la fase di costruzione delle nuove infrastrutture ferroviarie del programma Alptransit. Il modello prevedeva il carico dell’intero autoarticolato su carri ribassati e il viaggio degli autisti in una carrozza dedicata, permettendo di assolvere ai periodi di riposo. La gestione era affidata a Ralpin, partecipata da Bls, Hupac e Ffs Cargo, e in circa un quarto di secolo la linea ha trasportato oltre due milioni di camion, alleggerendo il traffico pesante sui valichi e contribuendo agli obiettivi ambientali delineati dalla Confederazione. Con il consolidamento del trasporto combinato e la maggiore disponibilità delle gallerie di base, il ruolo dell’autostrada viaggiante si è progressivamente ridotto fino alla decisione odierna di chiusura anticipata.































































