Il 10 dicembre 2025 Siemens Mobility e Railpool hanno presentato a Verona il progetto di un centro di manutenzione per locomotive che sorgerà su un’area di 15mila metri quadrati, che richiede un investimento di 20 milioni di euro. L’impianto - concepito come struttura “open access”, ossia ad accesso libero - potrà accogliere locomotive di diversi costruttori e offrirà interventi di manutenzione leggera su cinque binari, oltre a un binario equipaggiato con tornio per la riprofilatura delle ruote, elemento tecnico che consente di ridurre i tempi di fermo e aumentare la continuità operativa dei mezzi utilizzati nelle catene logistiche.
La collocazione all’interporto scaligero, grazie a un accordo con il Consorzio Zai, risponde alla crescente domanda di capacità lungo i corridoi merci europei. Verona si trova in posizione strategica sull’asse nord-sud e sui principali itinerari della rete Ten-T, con la prospettiva del potenziamento del corridoio del Brennero grazie alla galleria di base in costruzione tra Italia e Austria. La scelta di sviluppare qui il nuovo polo consente di creare una struttura complementare al centro Siemens Mobility già attivo a Novara, ampliando la copertura geografica degli interventi e offrendo agli operatori un sistema più capillare per la gestione delle flotte.
La collaborazione tra Siemens Mobility e Railpool deriva da un rapporto consolidato. Le due società nel 2024 hanno firmato un accordo quadro per la fornitura di circa 250 locomotive Vectron in Europa. Siemens Mobility porta nel nuovo progetto l’esperienza maturata con una rete internazionale di oltre cento sedi dedicate alla manutenzione, mentre Railpool mette a disposizione una flotta in crescita di locomotive multi-sistema e una rete di officine e ricambi utilizzata dagli operatori del trasporto merci transfrontaliero.
La realizzazione del centro risponde anche alla necessità di garantire una maggiore efficienza dei mezzi trazione, condizione essenziale per sostenere la crescita dei flussi ferroviari. Secondo le tendenze rilevate nel settore, la ricerca di modalità di trasporto con minore impatto ambientale rispetto alla gomma sta spingendo gli operatori ad aumentare il ricorso alla ferrovia, ma la disponibilità dei mezzi continua a rappresentare un fattore determinante nella pianificazione delle attività. La presenza di un’infrastruttura di manutenzione in un nodo intermodale come Verona contribuisce a stabilizzare le operazioni, ridurre ritardi e migliorare l’affidabilità complessiva della catena logistica.
L’impianto sarà rivolto in particolare alle locomotive multi-sistema e alle unità in corrente continua, compatibili con gli standard di segnalamento impiegati sulle principali linee europee. Questa scelta riflette l’evoluzione dei traffici internazionali e la crescente richiesta di interoperabilità, soprattutto per i collegamenti che coinvolgono operatori e infrastrutture di diversi Paesi. Diventerà operativo nel 2028.
Massimiliano Barberis
































































