Il trasporto ferroviario nordamericano potrebbe assistere a un’operazione senza precedenti: Union Pacific, la più grande compagnia ferroviaria del continente, è in trattative avanzate per fondersi con Norfolk Southern, in quella che si preannuncia come la fusione più rilevante della storia del comparto. Secondo un articolo di Bloomberg del 24 luglio 2025, che cita fonti vicine all’operazione, l’accordo, qualora venisse siglato, porterebbe alla nascita di un colosso ferroviario da circa 200 miliardi di dollari di valore complessivo.
L’eventuale fusione unirebbe la fitta rete ferroviaria di Union Pacific — che si estende in tutto l’ovest degli Stati Uniti — con le tratte strategiche di Norfolk Southern lungo la costa orientale. Questa integrazione creerebbe, di fatto, una rete transcontinentale senza soluzione di continuità, in grado di movimentare merci da un oceano all’altro senza interruzioni. L’impatto logistico sarebbe dirompente, riducendo drasticamente le necessità di interscambi tra compagnie diverse e aumentando l’efficienza del trasporto merci su rotaia. Secondo Stephanie Moore, analista della società di consulenza Jefferies citata da Bloomberg, un’unione di questa portata consentirebbe di "eliminare interscambi ridondanti nel trasporto di merci su lunga distanza", offrendo un vantaggio competitivo determinante in termini di tempi e costi.
Union Pacific vanta una capitalizzazione di mercato di circa 135 miliardi di dollari, più del doppio di Norfolk Southern, valutata attorno ai 64 miliardi. I risultati del secondo trimestre 2025, presentati lo stesso 24 luglio dalla società con sede a Omaha, confermano la solidità del gruppo: un utile netto di 1,9 miliardi di dollari (3,15 dollari per azione diluita), in crescita rispetto agli 1,7 miliardi dello stesso periodo del 2024. Durante la conferenza con gli investitori, il direttore generale Jim Vena ha confermato che le discussioni con Norfolk Southern sono in corso, ma ha evitato di entrare nei dettagli.
Le fusioni nel settore ferroviario sono state raramente portate a termine negli Stati Uniti, ostacolate da normative stringenti e da un controllo regolatorio rigoroso. Tuttavia, il clima potrebbe essersi ammorbidito negli ultimi anni. Uno dei primi atti dell’amministrazione Trump fu la nomina di Patrick Fuchs a presidente della Surface Transportation Board, l’ente federale che supervisiona le ferrovie interstatali. Considerato un sostenitore della razionalizzazione del settore, Fuchs potrebbe rappresentare una sponda favorevole per l’approvazione dell'accordo. Un precedente importante avvenne nel 2023, quando Canadian Pacific riuscì a completare l’acquisizione di Kansas City Southern, un’operazione da circa 31 miliardi di dollari che ha aperto la strada alla prima rete ferroviaria nordamericana completamente integrata tra Canada, Stati Uniti e Messico.
Se l’operazione Union Pacific–Norfolk Southern dovesse andare in porto, aggiunge Bloomberg, le conseguenze sul mercato sarebbero notevoli. Colossi come Csx e Bnsf (controllata da Berkshire Hathaway) si troverebbero sotto pressione, costretti a riconsiderare le proprie strategie. Secondo molti osservatori, una fusione di questa entità potrebbe sottrarre quote di mercato al trasporto su strada, in particolare nelle tratte lunghe dove la ferrovia torna ad avere un vantaggio competitivo. Lo stesso Kenny Rocker, vicepresidente esecutivo per il marketing e le vendite di Union Pacific, ha sottolineato come la compagnia stia già osservando segnali positivi, con clienti che iniziano a rilocalizzare la produzione dall’Asia al Messico, aprendo nuove opportunità per il trasporto ferroviario regionale e internazionale.
































































