In soli due giorni, l’elenco degli autotrasportatori morti al lavoro si è allungato di ben tre vittime, due delle quali in Puglia. La tragica serie è iniziata mercoledì 10 settembre 2025 con un incidente avvenuto a camion fermo. Nicola De Biasi, di 52 anni, stava cambiando una ruota del veicolo a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, quando il cric ha ceduto e l’uomo è stato schiacciato dall’automezzo. Solo qualche settimana prima, il 19 agosto, un incidente analogo causò la morte di un meccanico di 64 anni a Taurisano, in provincia di Lecce, dove lungo la provinciale 374 l’uomo stava cambiando una ruota di un camion quando cedette il sollevatore, causandone la morte poco dopo l’arrivo in ospedale.
Nella notte tra il 10 e l’11 settembre è avvenuto il secondo grave incidente sulla provinciale che collega Avetrana a Manduria, in provincia di Taranto. Rolando Mangia, di 56 anni e titolare della società di autotrasporto Ro.Ma, stava guidando il suo camion quando il veicolo si è ribaltato, per cause ancora da accertare. L’uomo è rimasto intrappolato nella cabina e l’intervento del 118 non ha potuto salvarlo.
Giovedì 11 settembre il terzo grave incidente della settimana è avvenuto lungo la strada provinciale Spinazzola-Poggiorsini, a nord i Bari, dove l’autista sessantanovenne di un furgone ha perso il controllo del veicolo che, dopo essere uscito di strada, si è ribaltato più volte sui binari che costeggiano la strada. L'uomo è morto sul colpo.
I decessi sui camion stanno aumentando in Italia: secondo le rilevazioni dell’Istat, nel 2024 sono morti in incidenti stradali (escludendo quindi quelli sul lavoro dovuti ad altre cause, come il carico e scarico) 146 occupanti di autocarri, ben il 30,4% in più rispetto all’anno precedente. Ciò in un contesto stabile per quanto riguarda il numero totale dei morti sulle strade, che nel 2024 è diminuito dello 0,3% rispetto all’anno precedente.
Il numero maggiore dei morti nei veicoli considerati dall'Istat pesanti (ossia con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate) è avvento nella collisione tra due camion (42 decessi), mentre i casi di collisioni con autovetture e gli incidenti di veicoli isolati sono quali uguali: 24 decessi nel primo caso e 25 nel secondo. Nei veicoli leggeri (fino a 3,5 tonnellate), la causa principale dei decessi è l’incidente di veicoli isolati (24 casi) e segue lo scontro con autovetture (12 casi). In otto casi è avvenuto uno scontro con un altro veicolo leggero, in quattro casi con un veicolo pesante, in uno con autobus o tram e in un altro con “altri veicoli” non specificati.
Resta sempre il grave problema della classificazione degli incidenti per quanto riguarda l’autotrasporto. Spesso, quelli avvenuti alla guida sono classificati come “incidenti stradali” e non come “incidenti sul lavoro”, come ha sottolineato la Fai Conftrasporto. Sul versante normativo, segnaliamo il Decreto Safety Car, che introduce procedure di rallentamento graduale del traffico con veicoli di sicurezza per gestire cantieri, incidenti od ostacoli improvvisi. Una misura che salvaguarda anche la vita degli operai che lavorano sulle strade e autostrade.




























































