Al termine di un convegno organizzato il 2 ottobre 2025 a Genova sui disservizi che incidono sulla catena logistica ligure, Trasportounito ha presentato un documento di proposte per affrontare la crisi del trasporto stradale. Il coordinatore Giuseppe Tagnochetti ha spiegato come il mancato rispetto della normativa e le carenze organizzative stiano determinando l’uscita dal mercato di molte aziende strutturate, sostituite da operatori che non garantiscono livelli di sicurezza adeguati. Secondo Tagnochetti, la base di partenza è l’applicazione puntuale della Legge 105/2025 sulle attese al carico e scarico. Ma l’obiettivo, ha spiegato il coordinatore, è definire un nuovo modello logistico che consenta maggiore efficienza attraverso quattro direttrici principali.
Il primo punto riguarda l’organizzazione degli orari. Trasportounito propone l’apertura su 24 ore dei magazzini di destino, dei terminal portuali e dei depositi, per distribuire meglio i flussi di camion nell’arco della giornata. Ciò ridurrebbe le concentrazioni attuali nelle fasce pomeridiane e permetterebbe di sfruttare le ore notturne in cui il traffico urbano è fermo, a condizione che vengano sospesi i cantieri autostradali nelle stesse fasce. Secondo l’associazione, una riorganizzazione in tal senso ridurrebbe attese e ritardi, aumentando produttività e qualità del servizio. Tale modello richiederebbe un impegno in termini di personale da parte di tutti gli attori della filiera, ma produrrebbe benefici in termini di competitività e economie di scala.
Il secondo capitolo riguarda la digitalizzazione. Trasportounito chiede un’accelerazione del processo di informatizzazione dei flussi documentali, con la diffusione del preavviso digitale e della posizione Eta dei camion verso tutti i nodi logistici. Altrettanto urgente, secondo l’associazione, è la razionalizzazione degli strumenti oggi in uso: la pluralità di siti e piattaforme Pcs nei vari porti genera inefficienze. La proposta è l’introduzione obbligatoria del tracciamento dei tempi di permanenza dei camion nelle aree portuali e logistiche, così da eliminare procedure cartacee e contenziosi legati alle attestazioni di attesa.
Il terzo fronte individuato è quello delle infrastrutture. Per rispondere alle esigenze operative, Trasportounito rilancia la richiesta di un autoparco a Genova da 800 veicoli pesanti, attrezzato per garantire soste sicure e conformi alla normativa, oltre a poli logistici dedicati a merci pericolose, prodotti refrigerati e imballaggi. L’associazione sottolinea anche la necessità di servizi adeguati per gli autisti, oggi spesso insufficienti.
Infine, la questione contrattuale. Trasportounito ritiene indispensabile introdurre clausole standard che garantiscano certezze operative e riducano le conflittualità, nel rispetto delle disposizioni vigenti. A questo scopo, viene indicata come prioritaria la riapertura del tavolo sull’accordo contenitori.






























































