Dopo un lungo scontro istituzionale con il Governo tedesco riguardo alla gestione dei flussi migratori, la Polonia ha deciso d’istituire 52 valichi presidiati lungo il confine con la Germania. Come annunciato dal primo ministro Donald Tusk, dalla mezzanotte di lunedì 7 luglio 2025 la Guardia di Frontiera è impegnata nei pattugliamenti e nei controlli dei confini nazionali, con particolare attenzione sul lato tedesco ma anche lituano, dove sono stati istituti tredici presidi doganali. Lituania e Polonia hanno una frontiera lunga quasi 105 km, spesso interessata da flussi di migranti che arrivano in Europa attraversando Bielorussia e Paesi baltici. L'annuncio del Governo polacco è stato dato sulla piattaforma X ed è poi seguita una nota sul sito ufficiale istituzionale.
"Questa è la risposta del Governo alla mutevole situazione migratoria europea e alle azioni di Berlino, che continua la sua politica restrittiva nei confronti dei migranti" si legge sul provvedimento, che critica in maniera diretta l'operato della controparte tedesca, accusata di rifiutare l'ingresso anche ai richiedenti asilo politico. Sebbene entrambe le parti abbiano inizialmente cercato di ridurre al minimo le tensioni, questa vera e propria escalation rischia di trasformare il confine in un punto critico per la geopolitica europea e potrebbe complicare ulteriormente il settore dei trasporti su strada.
Tusk ha ripetutamente sottolineato che Varsavia preferirebbe evitare tali controlli e ha invitato Berlino ad abbandonare le misure unilaterali. Tuttavia, di fronte alle pressioni dell'opposizione di estrema destra, il Governo ha adottato un approccio più rigido, respingendo le proposte tedesche di pattugliamenti congiunti. Anche il ministro della Difesa polacco Władysław Kosiniak-Kamysz ha duramente criticato la proposta della parte tedesca di effettuare controlli di frontiera congiunti al confine tra Polonia e Germania. "Non ci saranno pattugliamenti congiunti. Da parte tedesca, un ministro tedesco non ci dirà cosa fare in Polonia", ha dichiarato il ministro.
I 52 valichi di frontiera istituiti al confine con la Germania comprendono 41 accessi stradali, inclusi attraversamenti pedonali e ciclabili, otto ferroviari e tre fluviali. Il controllo si applica alle persone che entrano in Polonia e viene effettuato in modo selettivo ed in particolare su minibus, Suv, auto con vetri oscurati e pedoni. Anche se in un primo momento i veicoli industriali non sembrano essere direttamente coinvolti nelle ispezioni dalle Autorità, si prevede che i controlli porteranno a congestioni stradali e lunghi tempi per l'attraversamento dei confini.
Già ad inizio giugno, infatti, un enorme ingorgo causato dai controlli sul tratto della Bassa Slesia dell'A4 ha paralizzato il confine tra Germania e Polonia, bloccato da colonna di automezzi che ha superato i venti chilometri di lunghezza. Salvo ulteriori proroghe, i controlli dovrebbero durare fino al 5 agosto e, al momento, vedono impegnati oltre 1.800 addetti appartenenti ai corpi militari. Al confine tedesco sono anche presenti gruppi di volontari disposti ad affiancare la Autorità durante le operazioni.
Marco Martinelli

































































