Il trasporto stradale europeo sta vivendo una nuova stagione di concentrazione. Infatti, a dispetto della sua tradizionale frammentazione, la scala dimensionale torna al centro della strategia dei grandi operatori, spinti dalla debolezza della domanda e dalla compressione dei margini. È quanto emerge dal rapporto “European Road Freight Transport Financial Analysis” pubblicato a ottobre 2025 da Transport Intelligence, che fotografa l’evoluzione dei ricavi 2023-2024 dei principali operatori continentali.
Il dato più eclatante è quello relativo alla combinazione Dsv–Schenker, stimata a 11,918 miliardi di euro nel 2024. Il gruppo danese, dopo l’acquisizione del colosso tedesco, supera così Dhl Freight del 30,5%, conquistando il primo posto nella classifica europea del trasporto terrestre. Nel dettaglio, Schenker Land Transport mantiene nel 2024 un fatturato di 7,759 miliardi di euro, mentre Dsv Road Logistics raggiunge 4.,59 miliardi. Insieme, rappresentano oltre il 40% dei ricavi combinati degli altri otto principali operatori europei. Numeri che ridisegnano la mappa del settore, accentuando il divario fra i giganti integrati e il resto del mercato.
Anche escludendo la nuova entità Dsv–Schenker, la classifica europea resta dominata da imprese con ricavi superiori ai 2,5 miliardi di euro. In cima all’elenco, oltre a Dhl Freight, si collocano Dachser, Kuehne+Nagel, Ceva Logistics (ora integrata con Gefco), Xpo Europe, Geodis, Lkw Walter e Girteka. Un panorama in cui il fattore dimensionale si conferma decisivo, sia per assorbire i costi crescenti di carburante, personale e pedaggi, sia per mantenere competitività nella logistica integrata.
Nel 2024 Dachser ha registrato un aumento dell’8,1% rispetto all’anno precedente. La spinta viene soprattutto dall’acquisizione di alcune attività di Fercam, che rafforza la rete groupage paneuropea e consente al gruppo tedesco di presidiare meglio i traffici transalpini. Va invece in controtendenza, Kuehne+Nagel Overland, che registra una lieve contrazione (−0,3%), sintomo di una domanda ancora fiacca, soprattutto nel comparto industriale. Dhl Freight, pur mantenendo una posizione al vertice nell’autotrasporto, cresce solo dello 0,7%, penalizzata dalla stagnazione economica anche nei mesi di picco stagionale.
In positivo resta Xpo Logistics Europe, che mette a segno un incremento del 5,4% dei ricavi. Tuttavia, l’azienda americana ha avviato una valutazione strategica che potrebbe portare alla cessione delle attività europee. Un’eventuale vendita riaprirebbe la partita della concentrazione: tra i potenziali acquirenti non mancherebbero i grandi operatori continentali, in cerca di crescita inorganica per rafforzare il presidio sui mercati regionali.
Il rapporto di Ti Insight sottolinea come il 2024 sia stato caratterizzato da margini operativi compressi, a causa di costi strutturalmente elevati e domanda debole. In questo contesto, la scala dimensionale torna a essere la principale difesa: permette di ottimizzare flotte, magazzini e reti informatiche, oltre a migliorare il potere contrattuale con i clienti e i fornitori. Non è un caso che, negli ultimi due anni, tre operazioni (Dsv–Schenker, Dachser–Fercam e Ceva–Gefco) abbiano trasformato il panorama competitivo più di quanto fosse accaduto nel decennio precedente.
Gli analisti suggeriscono che il consolidamento in corso non è soltanto una risposta alla congiuntura, ma un cambio di paradigma strutturale. I grandi gruppi logistici stanno progressivamente integrando il trasporto terrestre con le altre modalità – aerea, marittima e ferroviaria – per offrire servizi end-to-end e sfruttare economie di scala. Il prossimo aggiornamento dell’analisi Ti, previsto per novembre, conterrà nuove stime di dimensionamento e previsioni di metà anno. Sarà un banco di prova per capire se la crescita per acquisizioni potrà davvero compensare una domanda ancora debole e un mercato che, pur maturo, resta cruciale per la logistica europea.





















































