Dopo la rottura sindacale tra la Filt Cgil lombarda e tre imprese di trasporto che svolgono le consegne a domicilio per Esselunga (Deliverit, Brivio & Viganò Logistics e Cap Delivery) la vertenza s’inasprisce con lo sciopero degli proclamato per il 24 luglio 2025. E si amplia anche sul territorio, perché il fermo non riguarderà solo la Lombardia, ma anche Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Nella giornata si svolgerà anche un presidio alla piattaforma logistica Esselunga di Pioltello, alle porte di Milano.
Nella nota che conferma lo sciopero, il sindacato scrive che “il nodo centrale rimane il mancato riconoscimento di un’indennità adeguata, solo due euro, per la consegna al piano, una funzione fondamentale e usurante nel lavoro dei driver. A ciò si aggiungono gravi mancanze di risposte su altri punti cruciali della piattaforma rivendicativa. Tra questi la parità di trattamento economico tra lavoro urbano ed extraurbano, come sulla pericolosità di carichi eccessivi senza strumenti adeguati come saliscendi elettrici, su un adeguato premio di risultato, sui turni domenicali e festivi ed in generale sulla contrattazione sindacale nazionale e territoriale”.
Sulla questione è intervenuta anche una delle tre società di trasporto, la Brivio & Viganò Logistics, che in un comunicato diffuso il 17 luglio conferma l’interruzione delle trattativa, precisando che “dopo un lavoro piuttosto complesso relativo alla parte normativa dell’accordo, sulle quali si sono registrate sostanziali e generali convergenze, le organizzazioni sindacali e le aziende non hanno trovato un accordo sulla parte economica”.
Il testo prosegue affermando che la proposta delle aziende, frutto di grandi sforzi nonché di una negoziazione lunga e articolata, portava ad un importante incremento salariale complessivo pari circa 2.000 il primo anno, oltre ad un Premio di risultato di valore crescente per il biennio 2026/2027. A questo si aggiunge quanto siglato in data 6 maggio 2025 con il riconoscimento di 150 euro netti di bonus e 100 netti euro assorbibili a fronte della buona riuscita delle trattative”. Anche la nota sindacale cita l’aumento di 2.000 euro, scrivendo che “non è figlio del confronto, ma nasce dagli aumenti ai driver derivanti dal contratto nazionale”.
La nota della società di trasporto conclude affermando che le richieste sindacali “non sono a oggi sostenibili dalle imprese, ricordando che “la continuità delle aziende si basa proprio sulla sostenibilità economica del business che permette il mantenimento dei livelli occupazionali e possibilmente l’apertura di nuove opportunità lavorative”.































































