La revisione degli articoli 17-bis e 17-ter del DL 21/2022 introduce un impianto più strutturato per la gestione dei pallet standard riutilizzabili, con l’obiettivo di rendere più trasparente il processo d’interscambio. Con una nota diffusa il 2 dicembre 2025, l’associazione degli autotrasportatori Fiap valuta positivamente l’intento di semplificazione, ma segnala la necessità di un chiarimento condiviso che coinvolga tutte le rappresentanze della filiera, per evitare effetti distorsivi sulle imprese di trasporto.
Secondo Fiap, la riforma è arrivata senza un confronto preliminare e questo potrebbe favorire l’insorgere di nuovi contenziosi, soprattutto a carico degli operatori dell’autotrasporto che, anche in passato, sono stati spesso chiamati a rispondere di attività non direttamente sotto il loro controllo. Il segretario generale Alessandro Peron osserva che il rischio è quello di scaricare responsabilità sull’anello più esposto della catena logistica, motivo per cui la federazione chiede un intervento interpretativo del ministero dei Trasporti.
La richiesta riguarda in particolare l’articolo 127 del Decreto ministeriale del 20 settembre 2008, che definisce la gestione dei pallet come attività estranea al contenuto naturale del contratto di trasporto. Secondo la norma, tale attività diventa un obbligo solo se regolata da un accordo specifico e remunerato. Anche in presenza di un accordo, il vettore non risponde della quantità e della qualità dei pallet restituiti dal destinatario, poiché si tratta di attività che non rientrano nella sua sfera di controllo. Per Fiap questo principio rimane imprescindibile e deve essere confermato in modo esplicito nell’applicazione della nuova disciplina, in modo da evitare interpretazioni divergenti sul territorio.
L’associazione vuole quindi confrontarsi con le altre associazioni del settore per formulare una richiesta unitaria al ministero, con l’obiettivo di assicurare un’applicazione omogenea della norma. L’assenza di un orientamento ufficiale rischierebbe infatti di introdurre squilibri operativi e di alimentare tensioni nella gestione quotidiana dei flussi, in un ambito già caratterizzato da forte pressione sui tempi di consegna.
Fiap richiama anche il confronto con altri Paesi europei, dove la gestione del pallet è spesso basata su logiche commerciali e il supporto viene trattato come un bene da comprare o vendere. Questa impostazione riduce le dispute sull’interscambio e semplifica i rapporti tra committente, trasportatore e destinatario, evitando sovrapposizioni di obblighi e responsabilità. Nel contesto italiano, invece, i vettori continuano a trovarsi esposti a impegni difficili da governare e a rischi operativi che non dipendono dalle loro attività.
Il tema si inserisce in un momento in cui trasporto e logistica sono chiamati a sostenere la competitività del sistema produttivo e a rispondere alla crescita dei flussi internazionali e del commercio elettronico. Per Fiap, le norme devono favorire processi lineari, ridurre le aree di ambiguità e contribuire alla stabilità dei rapporti contrattuali lungo tutta la catena distributiva.
































































