Novembre 2025 si conferma un mese nero per l’autotrasporto, perché nel giro di una decina di giorni sono morti sul lavoro ben sette autisti di veicoli industriali. Dopo i cinque casi avvenuti dal 13 al 19 novembre, di cui abbiamo parlato in questo articolo di TrasportoEuropa, ne sono avvenuti altri due il 20 novembre.
Il 20 novembre 2025 a Gessate, nell’hinterland milanese, ha perso la vita Sandro Pellizzaro, 61 anni, autotrasportatore residente a Campodarsego. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo aveva appena terminato le operazioni di scarico del suo camion, quando è stato investito da un carrello elevatore condotto da un operatore di 57 anni. Il mezzo si sarebbe ribaltato dopo l’impatto, schiacciando Pellizzaro tra il muletto e il camion. L’autista del mezzo di movimentazione è rimasto ferito, mentre un collega è stato portato in ospedale in stato di shock. Sulla dinamica stanno lavorando la polizia locale di Gessate, l’Ats e la procura di Milano.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, lungo la provinciale 335 tra Caserta Sud e Maddaloni, è morto Marian Marin Broasca, 51 anni, camionista rumeno residente in Irpinia. In questo caso una brusca frenata avrebbe provocato lo sfondamento della cabina da parte delle due travi in cemento armato trasportate sul rimorchio. Il carico, non assicurato in modo adeguato, ha colpito l’autista che è rimasto incastrato nell’abitacolo. I Vigili del Fuoco hanno lavorato a lungo con un'autogrù per liberarlo, ma il personale sanitario del 118 ha potuto soltanto constatare il decesso.
Emerge dagli ultimi sette casi l’elemento anagrafico. Sei autisti avevano più di sessant’anni e il settimo più di cinquanta. L’elevata età conferma quanto segnalato da diverse associazioni e osservatori del settore: l’invecchiamento della forza lavoro, combinato con mansioni fisicamente impegnative, turni prolungati e ritmi operativi serrati, accresce la vulnerabilità degli addetti. Secondo i dati dell’Osservatorio Inail dedicato al trasporto e al magazzinaggio, pubblicati il 4 novembre 2025, il comparto continua a essere fra i più esposti a rischi operativi, sia lungo la rete viaria sia negli ambiti aziendali. Intanto è ferma da anni la proposta d’inserire la guida dei veicoli industriali come attività usurante che permette il pensionamento anticipato.




























































