Le proteste degli agricoltori francesi, esplose a metà dicembre 2025 e tuttora in corso, stanno producendo effetti sulla circolazione delle merci, colpendo soprattutto i traffici da e per la Spagna. Le azioni di blocco - innescate dall’opposizione alle misure sanitarie sulla dermatosi nodulare contagiosa bovina e all’accordo commerciale tra Unione europea e Mercosur - hanno interessato assi strategici come l’autostrada A7 nella valle del Rodano, l’A75 nel Massiccio Centrale e i principali valichi con la Spagna, in particolare l’area di Biriatou e Irún. Secondo le stime diffuse dalle associazioni dell’autotrasporto spagnolo, i disagi generano perdite fino a circa 10 milioni di euro al giorno per i soli operatori spagnoli coinvolti nei traffici internazionali.
Il contesto operativo è caratterizzato da code prolungate, deviazioni obbligatorie e difficoltà nel rispettare i tempi di consegna, con un impatto diretto sulle catene di approvvigionamento e sulle merci deperibili. Le organizzazioni di categoria hanno segnalato anche costi aggiuntivi di carburante che, in singoli viaggi, possono superare i 500 euro, oltre a un deterioramento del livello di affidabilità dei collegamenti logistici in ambito europeo. Il ministero dell’Interno francese ha confermato una riduzione progressiva delle azioni di protesta nei giorni precedenti le festività, ma ha comunque registrato decine di iniziative ancora attive, con centinaia di persone coinvolte.
Di fronte a questa situazione, la reazione dei due Paesi coinvolti appare diversa. In Spagna, il ministero dei Trasporti ha scelto d’intervenire sul piano normativo per sostenere l’operatività delle imprese di autotrasporto. Con una risoluzione pubblicata nel Boletín Oficial del Estado il 19 dicembre, la Dirección General de Transporte por Carretera Y Ferrocarril ha autorizzato una deroga temporanea ai tempi di guida e di riposo prevista dal regolamento CE 561/2006. Come spiegato dallo stesso ministero in una nota ufficiale, la misura si fonda sull’articolo 14, paragrafo 2, del Regolamento europeo, che consente eccezioni temporanee in presenza di circostanze eccezionali e impreviste.
La deroga, valida per quindici giorni e applicabile al solo trasporto internazionale di merci con origine, destinazione o transito in Francia, innalza il limite di guida giornaliera a undici ore e quello settimanale a 60 ore, portando il tetto bisettimanale a 120 ore. Parallelamente, viene ridotto il riposo giornaliero minimo a nove ore e, in via eccezionale, estesa anche al trasporto merci la possibilità di posticipare il riposo settimanale fino a dodici periodi consecutivi di 24 ore. Secondo quanto riferiscono le associazioni Cetm, Fenadismer e Astic, la misura interessa potenzialmente circa 100mila conducenti, pari a quasi il 30% della flotta nazionale impegnata in traffici internazionali.
Il Governo spagnolo ha motivato l’intervento con l’esigenza di attenuare gli effetti delle perturbazioni logistiche, garantire la continuità dei flussi di approvvigionamento e consentire ai conducenti di rientrare al luogo di residenza durante il periodo festivo. La risoluzione è stata notificata alla Commissione Europea, come previsto dalla normativa comunitaria. Accanto alla deroga sui tempi di guida, Madrid ha attivato anche un canale diplomatico, con lettere formali indirizzate alle Autorità francesi per sollecitare un intervento più incisivo contro i blocchi stradali, definiti ricorrenti e dannosi per il mercato unico.
La Francia ha adottato un approccio più prudente sul piano regolatorio, pur essendo il Paese in cui hanno origine le proteste,. Dalle comunicazioni del ministero dei Trasporti francese e dalle informazioni diffuse dalle associazioni di categoria come Fntr e Otre non risultano, allo stato attuale, deroghe temporanee ai tempi di guida e di riposo per il trasporto merci. Il ministro Philippe Tabarot si è limitato a rivolgere appelli pubblici agli agricoltori affinché evitino blocchi durante il periodo natalizio, richiamando l’importanza economica della circolazione delle merci, ma senza introdurre misure di flessibilità analoghe a quelle spagnole.
Restano in vigore, in Francia, i divieti ordinari di circolazione dei veicoli industriali, con le consuete limitazioni tra il sabato sera e la domenica e con specifiche applicazioni nei giorni festivi. Le prefetture hanno adottato solo divieti puntuali e temporanei su singoli tratti stradali, come segnalato dalla Fntr in dipartimenti quali Hérault e Lozère, per motivi di sicurezza legati alle proteste. L’unico precedente recente di deroga francese risale all’inverno scorso ed era limitato al trasporto passeggeri, a seguito di una frana in Savoia, a conferma di una linea di intervento più restrittiva nel settore merci.
Pietro Rossoni



































































