Un’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha portato alla luce a marzo 2025 un vasto sistema internazionale di traffico di droga, confermando ancora una volta il ruolo cruciale che il settore dei trasporti gioca nell'intercettare attività illecite di questa portata. Al centro dell'indagine, che coinvolge organizzazioni criminali radicate al Nord Italia e legate alla ‘ndrangheta calabrese, emerge infatti il fermo di un autotrasportatore di 55 anni, fermato a Latina mentre era al volante del suo camion.
L’uomo, incensurato e considerato insospettabile, è stato arrestato con l’accusa di essere un corriere della droga per conto del sodalizio criminale, particolarmente attivo nella gestione di sostanze stupefacenti come hashish, cocaina e marijuana provenienti principalmente dalla Spagna. L'arresto è stato convalidato dal giudice Mara Mattioli del Tribunale di Latina, che ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere.
Secondo la Dda di Milano, l'autotrasportatore fermato era parte integrante di un'organizzazione che movimentava fino a una tonnellata di droga al mese, destinata principalmente ai mercati illeciti della Lombardia, della Calabria e della Sicilia. Tra i dettagli più significativi dell’indagine spicca l'utilizzo di piattaforme di comunicazione criptate e mezzi pesanti per il trasporto e la distribuzione degli stupefacenti, che venivano poi custoditi in depositi logistici, tra cui un noto centro polifunzionale a Monza.
Il coinvolgimento del 55enne sarebbe stato accertato attraverso numerosi episodi specifici: gli investigatori hanno documentato trasporti da 18 fino a 100 chili di hashish per volta e, in almeno un'occasione, anche un carico di tre chili di cocaina. L’inchiesta, molto articolata, ha evidenziato come questa rete criminale fosse in grado di gestire traffici internazionali dalla Spagna, Belgio, Olanda e persino Perù, con il recente arresto a Lima di un cittadino peruviano diretto a Milano con oltre due chili di cocaina.
Diverse le modalità operative individuate: oltre all’uso di mezzi pesanti per il trasporto, gli affiliati ricorrevano a telefoni criptati, risultando quasi impossibili da intercettare per comunicare in sicurezza sia fra loro che con i clienti. L’intervento delle Forze dell’Ordine ha portato finora a dodici arresti e diciassette fermi, con un bilancio che include il sequestro di oltre una tonnellata di hashish, circa 200 chilogrammi di marijuana, dieci chilogrammi tra cocaina ed eroina, e due armi da fuoco.