Gli Stati Uniti ridurranno del dieci percento la capacità di volo in quaranta aeroporti a maggiore traffico, una misura temporanea per ridurre la pressione sul sistema di controllo del traffico aereo durante il protrarsi dello shutdown federale. Il Dipartimento dei trasporti ha precisato che le rotte internazionali e i collegamenti cargo non saranno coinvolti dal provvedimento, per garantire la continuità dei flussi commerciali e delle catene di approvvigionamento globali.
Il segretario ai trasporti Sean Duffy ha spiegato che le riduzioni, in vigore da venerdì 7 novembre 2025, saranno graduali: i vettori statunitensi dovranno inizialmente tagliare il quattro percento dei voli, salendo al cinque percento il giorno successivo e fino al dieci percento nella settimana successiva. Le limitazioni, ha aggiunto Duffy, potrebbero essere estese se i dati sul traffico e sulla sicurezza lo rendessero necessario.
Secondo le stime della società di analisi Cirium, la misura potrebbe portare alla cancellazione di circa 1.800 voli nelle principali aree metropolitane del Paese. Tuttavia, le tratte intercontinentali e i servizi di trasporto merci continueranno a operare, anche per evitare interruzioni nella movimentazione di beni strategici. Il settore cargo, che negli Stati Uniti rappresenta una componente essenziale della logistica di lungo raggio e del commercio elettronico, rimane quindi escluso dalle restrizioni.
Il direttore della Federal Aviation Administration, Bryan Bedford, ha confermato che l’agenzia intende anche limitare temporaneamente anche i lanci spaziali per ridurre il carico operativo sui controllori. Bedford ha inoltre evidenziato un aumento dei ritardi dovuto alle carenze di personale, accentuate dal fatto che i controllori continuano a lavorare senza retribuzione dallo scorso primo ottobre, data di inizio dello shutdown.
Le difficoltà nella gestione del traffico aereo interno hanno già inciso sulle prestazioni delle principali compagnie, con United Airlines che ha annunciato riduzioni mirate sui collegamenti regionali e sulle tratte domestiche secondarie. L’impatto sul comparto merci, invece, resta per ora marginale: gli operatori di trasporto internazionale e le compagnie cargo mantengono i propri voli programmati, potendo contare su corridoi aerei non soggetti a restrizioni.


































































