Con l’aumento costante degli episodi di interferenza ai sistemi globali di navigazione satellitare Gnss, il trasporto aereo sta affrontando una minaccia concreta alla sicurezza dei voli. In risposta a questo fenomeno, la International Air Transport Association e la European Union Aviation Safety Agency hanno annunciato il 18 giugno 2025 un piano d’azione congiunto che vuole contrastare in maniera strutturata ed efficace le crescenti criticità. La strategia nasce dalle conclusioni di un workshop internazionale ospitato presso la sede di Easa a Colonia, che ha riunito oltre 120 esperti provenienti da enti regolatori, aziende del settore, istituti di ricerca e organizzazioni internazionali.
Secondo i dati raccolti da Iata attraverso il sistema Global Aviation Data Management Flight Data eXchange, tra il 2021 e il 2024 il numero di eventi di perdita del segnale Gps è cresciuto del 220%. Un aumento che riflette l’instabilità del contesto geopolitico e, al tempo stesso, la crescente dipendenza dell’aviazione civile da tecnologie satellitari. Inizialmente, le risposte a queste interferenze erano circoscritte e volte a contenerne gli effetti più immediati. Oggi, però, il quadro è cambiato. “Le interruzioni Gnss non sono solo più frequenti, ma anche più complesse. Non basta più contenerle: dobbiamo costruire una vera resilienza del sistema”, ha affermato Jesper Rasmussen, Direttore Flight Standards di Easa. Gli ha fatto eco Nick Careen, vicepresidente senior di Iata per operazioni, sicurezza e protezione, sottolineando la necessità di agire senza indugio e con un coordinamento globale, anche in vista della prossima assemblea dell’Icao.
Il piano elaborato da Easa e Iata si sviluppa su quattro ambiti operativi principali, ognuno dei quali vuole rafforzare la capacità del settore di reagire e adattarsi alle interferenze. In primo luogo, viene previsto il miglioramento delle attività di controllo e segnalazione degli eventi, con la definizione di chiamate radio standard e codifiche uniformi nei messaggi agli equipaggi, oltre all’introduzione di procedure di allerta in tempo reale e una condivisione più rapida delle informazioni tra gli attori coinvolti.
In secondo luogo, grande attenzione è posta sulla prevenzione e mitigazione, attraverso il rafforzamento dei controlli sull’esportazione e l’uso di dispositivi di disturbo, nonché lo sviluppo di soluzioni tecniche che permettano di ridurre falsi allarmi, rilevare localmente le interferenze e garantire il rapido ripristino delle apparecchiature in caso di perdita del segnale.
Il terzo fronte riguarda la gestione delle infrastrutture e dello spazio aereo. Il piano propone il mantenimento di sistemi alternativi di radionavigazione tradizionale come rete di sicurezza, l’integrazione delle capacità di gestione militare del traffico aereo e l’adozione di protocolli più efficaci per affrontare situazioni di emergenza o deviazioni. Infine, il documento sottolinea l’importanza della cooperazione tra autorità civili e militari, in particolare per quanto riguarda la condivisione dei dati sulle interferenze, e la necessità di prepararsi a minacce emergenti, inclusi i rischi legati all’impiego dei droni.