L’anno battezzata un’operazione contro i “parcheggi di Natale”, ossia la lunga sosta di veicoli industriali stranieri durante le festività natalizie, per permettere agli autisti di rientrare in sede. Questo è un segnale di cabotaggio irregolare e alla vigilia di Natale 2025 il sindacato belga del trasporto Ubt-Fgtb ha chiesto alle Autorità di controllo del Belgio di svolgere una serie d’ispezioni mirate sui camion immatricolati in prevalenza nell’Europa centrale e orientale lasciati in sosta nei parcheggi e nelle aree industriali del Paese. I controlli si sono concentrati in particolare nel porto di Gand e in prossimità delle sedi dei committenti, dove durante le festività si accumulano decine di camion mentre gli autisti rientrano nei Paesi di origine con auto, minibus o aereo.
Il presidente di Ubt-Fgtb, Frank Moreels, ha espresso soddisfazione per l’avvio dei controlli, sottolineando in un comunicato che l’operazione conferma l’esistenza d’imprese straniere che operano stabilmente in Belgio senza applicare i salari minimi e le condizioni sociali previste dalla normativa nazionale ed europea. Secondo il sindacato, questa pratica produce una concorrenza sleale a danno dei trasportatori belgi e delle imprese che rispettano le regole sul distacco dei lavoratori.
Le ispezioni sono state avviate sotto il coordinamento del ministro federale per la lotta alla frode sociale, Rob Beenders. Gli ispettori del lavoro hanno proceduto alla registrazione delle targhe dei veicoli parcheggiati, incrociando successivamente i dati con i sistemi di lettura automatica delle targhe, le telecamere Anpr, per verificare la durata e la continuità della presenza dei camion sul territorio belga, elemento incompatibile con un’attività di mero transito.
Le Autorità hanno annunciato circa dieci operazioni a dicembre. Oltre ai controlli documentali, sono usati droni per individuare i camion lasciati nei parcheggi e telecamere termiche per accertare la presenza o meno dell’autista all’interno del veicolo. Secondo Tom Peeters, segretario federale aggiunto di Ubt-Fgtb, questo approccio è considerato essenziale sia per la tutela dei conducenti sia per la difesa delle imprese di trasporto che operano nel rispetto della legislazione sociale.
Il sindacato sostiene che l’abbandono massiccio di camion immatricolati all’estero dimostri come molti autisti non lavorino realmente nel Paese in cui hanno un contratto di lavoro, ma svolgano la maggior parte dell’attività in Belgio e negli Stati confinanti. In questi casi, secondo Ubt-Fgtb, non verrebbero applicate le regole europee sul distacco, che prevedono l’adeguamento della retribuzione e delle condizioni di lavoro al Paese in cui si svolge effettivamente l’attività. Viene inoltre richiamato l’obbligo di considerare il viaggio di ritorno verso il Belgio come tempo di lavoro, soggetto alle norme sui tempi di guida e di riposo.
L’operazione di Natale 2025 si inserisce in una strategia più ampia di contrasto alla frode sociale nel trasporto su strada. I controlli effettuati in passato nei porti di Zeebrugge e Gand avevano già evidenziato l’ampiezza del fenomeno, con numerose violazioni relative al riposo settimanale lungo in cabina, al mancato rispetto del distacco e alle condizioni di lavoro degli autisti. Le azioni di quest’anno puntano a replicare quel modello ispettivo in un momento in cui la concentrazione dei veicoli rende più agevole l’attività di verifica.
Accanto alle imprese di trasporto, Ubt-Fgtb chiede ora un coinvolgimento diretto dei committenti belgi. Secondo il sindacato, i grandi attori economici considerano il trasporto esclusivamente come un costo da comprimere, spesso attraverso lunghe catene di subappalto che rendono opache le responsabilità. La richiesta è introdurre una corresponsabilità dei clienti rispetto alle irregolarità lungo la catena logistica e di limitare il ricorso al subappalto, per ristabilire condizioni di concorrenza eque nel mercato.

































































