Il Consiglio Federale della Svizzera si è mosso sulla strada giusta, ma anche in questa occasione è mancata l’attenzione per le infrastrutture ferroviarie del sud del Paese, in pratica quelle linee fondamentali che portano all’Italia. È questa, in sintesi, la valutazione espressa dal gruppo d’interesse Pro Gottardo Ferrovia d’Europa sulla decisione assunta dall’organo esecutivo del Governo elvetico il 19 novembre 2025.
Il Consiglio Federale in quell’occasione ha annunciato la volontà d’intensificare gli sforzi per adeguare e ammodernare le tratte ferroviarie di accesso alle gallerie di base lungo la direttrice transalpina conosciuta come progetto Alptransit con i tunnel del Gottardo, del Ceneri e del Lötschberg, oltre a prevedere incentivi finanziari a favore del traffico combinato e a investire nella digitalizzazione. Queste misure indirizzate a potenziare il traffico ferroviario merci transalpino che ha perso terreno tra il 2022 e il 2024, si concentrano però solo sulle linee di accesso a nord, dalla Germania e dalla Francia.
La conferma viene dalla lettura del documento federale. Entro il 2028 la direttrice tra Stoccarda e Singen e il suo prolungamento svizzero Sciaffusa–Oerlikon–Othmarsingen saranno potenziati in modo da decongestionare la tratta tedesca della valle del Reno e rappresentare così un percorso alternativo. Inoltre, in base a una dichiarazione d’intenti sottoscritta con la Francia, nel corso del 2025 sono iniziati i lavori per adeguare e potenziare una tratta ferroviaria sulla sponda sinistra del Reno che può quindi diventare a sua volta una via d’accesso ad Alptransit efficiente per il traffico merci. Sul versante svizzero sempre lungo questa direttrice nord è previsto l’ampliamento di due gallerie vicino a Basilea, con inizio dei lavori principali nel corso del 2026.
Secondo Pro Gottardo Ferrovia d’Europa, il Consiglio Federale dimentica “che vi sono pure gli accessi a sud, dove l’ammodernamento è avviato, ma è ben lungi dall’essere assicurato entro tempi ragionevoli. Si limita ad affrontare il breve termine senza alcuna visione e strategia complessiva per il futuro, denotando scarsa lungimiranza”. Oltretutto mentre a nord della Svizzera gli interventi sono anche infrastrutturali con quadruplicamento di linee e potenziamento dei tracciati, a sud dei tunnel di base di Alptransit si tratta solo dell’adeguamento dei profili delle gallerie per renderle adatte al transito dei treni intermodali senza limiti di sagoma, lavori per buona parte già conclusi con la sola esclusione della Domodossola-Gallarate dove i cantieri proseguiranno a tappe fino al 2028.
In pratica, ancora una volta, prevale la visione di molti Cantoni svizzeri franco-tedeschi che hanno sempre considerato come completato il progetto della direttrice ferrovia transalpina una volta aperte all’esercizio le gallerie di base, spostando l’attenzione sulla Svizzera centrale. Sono invece ancora molti i tasselli che mancano per un effettivo potenziamento di questo asse ferroviario che idealmente va da Rotterdam a Genova ma che è essenziale soprattutto per favorire il traffico di transito attraverso la Svizzera.
La Confederazione dovrebbe darsi una mossa anche con intese bilaterali con tutti i Paesi europei interessati. Secondo la Pro Gottardo “ben vengano misure puntuali di miglioramento di breve termine, ma occorre nel contempo progettare davvero il completamento dell’asse transalpino, da nord a sud, da Rotterdam a Genova, e occorre finalmente impostare una politica di concertazione con i partner europei, non fondata su vaghe speranze che i Paesi limitrofi si mettano al lavoro”.
Piermario Curti Sacchi































































