La competizione tra Maersk e Msc in Vietnam si sta affermando come una delle partite più importanti nel trasporto di container dell’Asia sudorientale. I due gruppi stanno aumentando gli investimenti nelle infrastrutture portuali del Paese, con un’attenzione particolare al complesso di Lach Huyen a Hai Phong, dove le loro controllate terminalistiche operano su banchine adiacenti. La vicinanza operativa sottolinea un confronto sempre più diretto, favorito anche dalla fine dell’alleanza 2M nel gennaio 2025.
A Lach Huyen, Maersk e Msc hanno avviato nel 2025 i loro nuovi terminal container all’interno dello stesso ampliamento infrastrutturale. Maersk, insieme al gruppo vietnamita Hateco, ha avviato l’Hateco Haiphong International Container Terminal, con 900 metri di banchina su 73 ettari e fondali fino a -18,4 metri, idonei a due portacontainer. Msc, attraverso Terminal Investment Limited, ha sviluppato i Berths 3 e 4 in joint-venture con Hai Phong Port: lo Htit offre una capacità prevista di 1,1 milioni di teu annui, con un investimento stimato in circa 300 milioni di dollari. L’entrata in servizio simultanea dei due terminal rende Lach Huyen il principale punto di confronto tra i due operatori globali e un tassello essenziale per la loro rete asiatica.
La pressione competitiva è ulteriormente aumentata dopo la visita ad Hanoi del direttore generale di Maersk, Vincent Clerc, che il 18 novembre 2025 ha incontrato il segretario generale del partito comunista To Lam. Secondo le informazioni diffuse dal Governo vietnamita, Clerc ha confermato l’interesse del Gruppo a sviluppare porti a basse emissioni, progetti logistici avanzati e iniziative di transizione energetica. Le Autorità vietnamite hanno indicato diversi ambiti d’investimento, tra cui il futuro porto di Lien Chieu a Danang e il nuovo complesso internazionale di Can Gio a Ho Chi Minh City. L’attenzione di Maersk verso il centro del Paese rappresenta un’estensione della collaborazione già avviata con Hateco a Hai Phong.
Msc, dal canto suo, ha concentrato gran parte della propria strategia sul Can Gio international Transshipment Port, che Saigon Port e Til propongono come nuovo nodo di trasbordo regionale. Il progetto prevede un investimento stimato tra 4,5 e 6 miliardi di dollari e una capacità a regime di 16,9 milioni di teu entro il 2045, con oltre 7,2 chilometri di banchine e un’area di 571 ettari. Dopo l’approvazione della politica d’investimento da parte del primo ministro Pham Minh Chinh nel gennaio 2025, la prima fase dovrebbe essere operativa nel 2027. L’obiettivo dichiarato è ridurre la dipendenza dai collegamenti di trasbordo via Singapore, con un taglio delle distanze tra 30% e 70% sulle principali rotte. Per Msc, questo hub vietnamita s’inserisce in una revisione complessiva dei propri flussi, dopo l’esperienza condivisa in Malesia nel terminal di Tanjung Pelepas.
La risposta di Maersk si articola anche nel progetto del porto di Lien Chieu a Danang, approvato nel settembre 2025. La proposta, presentata da Hateco Group e Apm Terminals, prevede un investimento compreso tra 1,76 e 1,8 miliardi di dollari per un’infrastruttura capace di 5,7 milioni di teu annui, articolata in otto terminal container e operativa in fasi fino al 2036. Il Vietnam centrale diverrebbe così un ulteriore punto di equilibrio nella competizione tra i due vettori, ampliando l’offerta nazionale di porti ad acque profonde.
Lo scioglimento dell’alleanza 2M tra le due compagnie è lo sfondo a questa corsa agli investimenti. L’accordo di condivisione navale, attivo per un decennio su rotte principali, è stato interrotto nel 2025 per motivazioni strategiche: Maersk ha avviato la Gemini Cooperation con Hapag-Lloyd, mentre Msc ha scelto di operare in autonomia. La crescente differenziazione dei modelli industriali ha reso necessario il controllo diretto delle infrastrutture portuali, in particolare in Paesi con forte crescita dell’import-export come il Vietnam.
Il contesto nazionale favorisce ulteriormente questa dinamica. Con oltre 22 milioni di teu movimentati nel 2024 e un sistema costiero di oltre 3.200 chilometri, il Vietnam è considerato una delle piattaforme logistiche emergenti dell’Asia. Il cluster di Cai Mep-Thi Vai ha raggiunto 10,98 milioni di teu nel 2024, superando la capacità di progetto e sottolineando l’urgenza di nuovi investimenti. Le iniziative di Maersk e Msc stanno contribuendo a modernizzare le infrastrutture, ridurre i costi logistici e accrescere la capacità del Paese di servire direttamente le principali rotte verso Europa e Stati Uniti.
Michele Latorre


































































