L'alleanza P3 network deve ancora affrontare le varie Autorità Antitrust dei Paesi che toccherà, ma già emergono le prime opposizioni. Non dall'occidente, per ora, ma dal principale Paese che le portacontainer alleate serviranno, ossia la Cina. Il presidente della China Shipowners' Association, Zhang Shouguo, afferma di ricevere dagli associati opinioni contrarie all'alleanza e richieste di attuare misure per proteggere la concorrenza.
Tra gli associati alla CSA ci sono anche grandi compagnie marittime cinese, che operano direttamente in concorrenza con P3 Network, come la Cosco Container Lines e la China Shipping Container Lines (ma aderiscono anche le filiali cinesi di Maersk e CAM CGM).
In una dichiarazione alla rivista Lloyd's List, Zhang Shouguo ricorda che manipolare i noli del mercato marittimo è vietato e si oppone all'economia globale. Egli, inoltre, annuncia di avere già presentato, a nome dell'associazione, tali preoccupazioni alle Autorità cinesi. Sulla questione si stanno muovendo anche la US Federal Maritime Commission, che propone alle Autorità Antitrust dell'Unione Europea e della Cina di valutare congiuntamente l'impatto dell'alleanza sul traffico globale dei container. A tale proposito, alcune fonti rivelano che potrebbe tenersi una prima riunione tra i rappresentanti degli enti già antro la fine di novembre.
P3 Network ha già rivelato i servizi che avvierà dal 2014, utilizzando 252 portacontainer, con una capacità complessiva di 2,6 milioni di teu. È l'alleanza più grande, in termini d'importanza delle compagnie aderenti e di offerta di stiva, che sia mai stata creata nel trasporto di container ed opera a livello globale. La rotta più importante è tra Asia ed Europa, ma agirà anche su quelle transpacifiche e transatlantiche. Una stima della stessa Maersk Line afferma che le navi dell'alleanza offriranno il 42% della stiva tra Asia ed Europa, il 40% tra Europa ed America ed il 24% tra Asia ed America.
Dal punto di vista dei noli, P3 Network precisa che l'alleanza non coinvolge gli aspetti commerciali, ma coordina solamente la condivisione delle stive delle navi delle compagnie partecipanti, che comunque continueranno ad operare in modo autonomo, col lo scopo di ottimizzare i viaggi ed i costi.
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