A.P. Moller-Maersk ha chiuso il secondo trimestre del 2025 con risultati operativi solidi, pur muovendosi in uno scenario internazionale caratterizzato da forte volatilità geopolitica e commerciale. Il Gruppo danese, al vertice mondiale del trasporto container, ha beneficiato di un incremento dei volumi trasportati e di una crescita dei ricavi in più segmenti, ma ha dovuto fare i conti con un calo significativo dei noli e con un aumento di alcune voci di costo.
Nel cuore dell’attività, il segmento Ocean, i volumi caricati sono cresciuti del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo i 3,23 milioni di ffe, con una spinta proveniente soprattutto dalle esportazioni asiatiche e da buone prestazioni sulle rotte Intra-Asia, Africa, Asia-Europa, Medio Oriente-Europa e America Latina. Rispetto al primo trimestre dell’anno l’incremento è stato ancora più marcato, pari al 10% su tutte le direttrici. A fronte di questa espansione, la tariffa media per ffe è scesa a 2.259 dollari, in calo del 9,6% su base annua e del 6,9% rispetto al trimestre precedente. Il calo è stato particolarmente pronunciato sulle rotte East-West, mentre il traffico intra-regionale ha segnato un aumento.
I ricavi del comparto sono saliti a 8,572 miliardi di dollari, sostenuti più dalla crescita delle entrate da demurrage, detention e attività nei terminal hub che dall’andamento dei noli, rimasti stabili a 7,3 miliardi. Sul fronte dei costi, quello unitario a bunker fisso è aumentato dell’1,8% su base annua ma è migliorato del 5,1% rispetto al trimestre precedente grazie alle economie di scala legate ai maggiori volumi. I costi per il bunker sono diminuiti del 16%, grazie a un prezzo medio sceso a 537 dollari a tonnellata e a un consumo ridotto del 4,7% nonostante l’aumento dell’attività, con un miglioramento dell’efficienza energetica del 5,5%. L’operatività rimane condizionata dal proseguire delle deviazioni via Capo di Buona Speranza per evitare il Mar Rosso, una scelta che incide sui costi di rete. Nel frattempo, la cooperazione Gemini con Hapag-Lloyd, pienamente operativa da giugno, ha già superato il 90% di affidabilità sulla rete est-ovest, gettando le basi per ulteriori efficienze e risparmi.
L’Ebit del segmento è sceso a 229 milioni di dollari rispetto ai 470 milioni dello scorso anno, penalizzato dall’assenza di plusvalenze derivanti dalla vendita di navi e container registrate nel 2024 e da ammortamenti più elevati legati a nuovi investimenti in capacità. L’Ebitda è rimasto sostanzialmente stabile a 1,443 miliardi, con un margine del 16,8%. Considerando il primo semestre 2025, i volumi Ocean sono aumentati del 2,2%, le tariffe medie sono scese del 3,9% e l’Ebit ha raggiunto 972 milioni di dollari, in netta crescita rispetto ai 309 milioni del 2024, mentre l’Ebitda si è attestato a 3,346 miliardi.
Anche il segmento Terminals ha vissuto il miglior trimestre di sempre, con un aumento dei volumi del 9,9% a 3,584 milioni di movimentazioni e un tasso di utilizzo salito all’86%, contro il 76% dell’anno precedente. La crescita è stata trainata soprattutto dal traffico interno generato dal segmento Ocean, in aumento del 29%, e in misura minore da quello proveniente da clienti esterni. I ricavi per mossa sono saliti dell’8,9% a 360 dollari, grazie a tariffe più elevate, maggiori introiti da stoccaggio e un miglior mix di terminal. L’Ebit è cresciuto a 461 milioni di dollari, con un margine del 35,3%.
Nel comparto Logistics & Services i ricavi sono aumentati dell’1% a 3,668 miliardi di dollari, con buone prestazioni di Managed by Maersk e Transported by Maersk, mentre Fulfilled by Maersk ha registrato una lieve flessione. La marginalità ha beneficiato di una migliore produttività e di un controllo attento dei costi: l’Ebitda è salito del 20% a 419 milioni di dollari e l’Ebit del 39% a 175 milioni, con un margine passato dal 3,5% al 4,8%.
Sul piano macroeconomico, il mercato container globale ha segnato nel trimestre una crescita stimata tra il 3% e il 5% su base annua, nonostante le incertezze legate all’aumento delle tariffe doganali statunitensi. La contrazione delle importazioni nordamericane è stata compensata da una forte domanda in Europa, America Latina, Asia centro-occidentale e Africa. Sul fronte dell’offerta, la capacità nominale della flotta mondiale è cresciuta dell’8,2% rispetto all’anno precedente, con demolizioni quasi nulle e livelli di inattività ridotti.
Per l’intero 2025 Maersk prevede ora una crescita dei volumi globali compresa tra il 2% e il 4%, in rialzo rispetto alle stime precedenti, pur riconoscendo che la pressione sui noli resterà un fattore critico e che le tensioni nel Mar Rosso continueranno a influenzare le rotte per tutto l’anno. La società stima che una variazione di 100 dollari per ffe nelle tariffe possa impattare l’Ebit annuo per circa 700 milioni di dollari.
Maersk conferma la propria capacità di adattarsi alle condizioni di mercato, puntando sulla crescita dei volumi, sull’efficienza operativa e sugli investimenti in navi a carburanti alternativi. La sfida dei prossimi mesi sarà mantenere la redditività in un contesto tariffario debole e in un quadro geopolitico instabile, facendo leva su sinergie operative come la Gemini cooperation e sul rafforzamento dei terminal portuali.

































































