Dopo la sospensione di Zeno D’Agostino da presidente dell’Asp del Mare Adriatico Orientale, decisa dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione per inconferibilità, il Tar del Lazio ha annullato tale decisione, accogliendo il ricorso presentato dai legali del presidente. Nella sentenza pubblicata il 30 giugno 2020, i giudici amministrativi sostengono che l’Anac abbia interpretato la norma sull’inconferibilità in modo eccessivamente esteso e non applicabile al caso di D’Agostino, stabilendo che “il provvedimento con cui è stato conferito l’incarico di Presidente dell’AdSP al dott. D’Agostino era senz’altro legittimo, provenendo la nomina non da tale ente bensì da MIT, di concerto con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia”. Nello stesso tempo, i giudici hanno respinto la richiesta di risarcimento presentata dai legali di D’Agostino, perché la sospensione del presidente è ritenuta troppo breve per poter causare un danno erariale. Infine, i magistrati hanno compensato tra le parti le spese giudiziarie.






























































