Non solo cocaina e non solo Sud-America. Un’operazione svolta a maggio 2025 nel porto di Genova dalle Dogane e dalla Polizia ha mostrato che i porti italiano sono uno hub anche del traffico d’eroina che viaggia da est a ovest. In alcuni container provenienti dall’Iran, e destinata formalmente alla capitale polacca Varsavia, le Autorità italiane hanno scoperto e sequestrato 140 chilogrammi di eroina nascosti con una tecnica di occultamento mai registrata prima. L’intervento, condotto dalla Polizia di Frontiera in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, ha richiesto tre giorni e tre notti di attività ininterrotta.
Il carico viaggiava all’interno di dieci container contenenti oltre 60mila mattoni di cemento. I primi controlli effettuati con scanner non avevano rilevato anomalie, ma l’esperienza degli agenti italiani, supportati anche da funzionari di Frontex, hanno spinto verso una verifica manuale. L’individuazione di impercettibili segni su alcuni laterizi – localizzati in punti difficilmente accessibili – ha permesso di avviare un controllo più approfondito. La rottura fisica dei mattoni ha svelato lo stratagemma: involucri di eroina, sigillati in plastica, erano stati immersi direttamente nell’impasto di cemento durante la produzione, rendendo quasi impossibile il rilevamento con strumenti convenzionali.
La scoperta ha colpito per la sua complessità tecnica e organizzativa. “Un sistema nuovo per celare la sostanza mai visto prima”, hanno dichiarato le Forze dell’Ordine. Si tratta di una modalità che richiede competenze industriali e una pianificazione articolata lungo tutta la catena logistica, dalla fabbricazione dei materiali fino alla spedizione marittima. Secondo le indagini, la vera destinazione della droga non era la Polonia ma il Nord Europa, dove esistono da tempo consolidate reti di distribuzione per i traffici provenienti dal Medio Oriente.