Il 31 luglio 2025 ha diffuso i risultati del secondo trimestre 2025, che erano attesi da molti analisti perché sono sono i primi che integrano le attività di Schenker, la cui acquisizione è stata finalizzata il 30 aprile e consolidata dal primo maggio. Ciò ha portato il fatturato trimestrale del Gruppo a quasi 62 miliardi di corone danesi (circa 8,3 miliardi di euro) e l’utile operativo (Ebit ante componenti speciali) a 4,7 miliardi di dkk (630 milioni di euro), in crescita rispetto ai 4,1 miliardi dello stesso periodo del 2024 (550 milioni di euro). Di questi, ben 925 milioni (125 milioni di euro) derivano dal contributo di Schenker. Il Ceo Jens H. Lund ha definito il trimestre “straordinario”, sottolineando l’importanza strategica dell’operazione e la rapidità con cui è stato avviato il processo d’integrazione, già affidato a una nuova squadra dirigente globale.
Nel dettaglio, la divisione Air & Sea (spedizioni aeree e marittime) ha continuato a trainare la redditività, con un Ebit pari a 3,46 miliardi di dkk (circa 460 milioni di euro) e una crescita organica – al netto dell’effetto Schenker – vicina al 10%. I volumi marittimi sono aumentati, mentre il traffico aereo ha subito una lieve contrazione, dovuta alla razionalizzazione delle rotte meno profittevoli e alla debolezza della domanda nei settori automotive e consumer. Nonostante ciò, la pipeline commerciale resta solida, con un buon andamento in particolare nel verticale della tecnologia.
Più complessa è la situazione del trasporto terrestre, dove la divisione Road, pur beneficiando dell’ingresso di Schenker, ha registrato un Ebit in calo a 520 milioni di dkk (70 milioni di euro). In termini organici, il margine si è contratto di quasi il 30% rispetto all’anno precedente, a causa della bassa attività nei servizi di groupage domestico in Europa e negli Stati Uniti. La pressione competitiva, unita alla debolezza della domanda, ha inciso negativamente anche sul mix prezzi, spingendo Dsv a intensificare gli sforzi sul contenimento dei costi.
La Contract Logistics ha invece chiuso il trimestre con un Ebit di 724 milioni di dkk (circa 96 milioni di euro), sostenuto anch’essa dal contributo di Schenker. La componente organica ha registrato una lieve flessione del valore del profitto lordo rispetto all’anno precedente, ma il margine lordo complessivo è salito al 46,1%, grazie al mix di business e all’inclusione di Schenker.
L’acquisizione di Schenker, costata circa 86,8 miliardi di dkk (circa 11,6 miliardi di euro) in contanti (per un esborso netto di 75,8 miliardi, pari a circa 10,1 miliardi di euro), è stata finanziata con nuova liquidità e debito a breve termine. L’operazione ha comportato un incremento significativo della leva finanziaria, con il gearing salito a 2,7x, ma non ha compromesso la solidità del gruppo, che ha generato un flusso di cassa libero rettificato di quasi 4 miliardi di dkk (circa 530 milioni di euro) nel trimestre, con un’elevata conversione cassa/profitto operativo.
Nel suo primo contributo al bilancio di Dsv, Schenker ha portato 22,3 miliardi di dkk di ricavi (circa 3 miliardi di euro) e un utile operativo di 925 milioni (125 milioni di euro) in appena due mesi. Il gruppo danese prevede di realizzare sinergie annuali per circa 9 miliardi di dkk (1,2 miliardi di euro) entro il 2028, a fronte di costi di integrazione stimati in 11 miliardi (1,47 miliardi di euro), per lo più concentrati tra il 2026 e il 2027. L’integrazione avverrà gradualmente, con l’obiettivo di completare il 50% del processo entro fine 2026 e il 75% entro la fine dell’anno successivo. Le prime attività di consolidamento partiranno nel terzo trimestre, partendo dal segmento Air & Sea, considerato il più pronto per l’allineamento operativo.
In Germania, dove Schenker ha una presenza storica e strutturata, Dsv ha già siglato un accordo quadro con i consigli di fabbrica, necessario per procedere con l’armonizzazione dei processi e delle reti locali. La sfida, ora, sarà trasformare questa crescita dimensionale in efficienza industriale, senza disperdere valore né compromettere la qualità del servizio.
La guidance per l’intero 2025 resta confermata, con un Ebit ante special items compreso tra 19,5 e 21,5 miliardi di dkk (2,6–2,9 miliardi di euro). Già quest’anno, Dsv prevede di cogliere tra 500 e 600 milioni (66–80 milioni di euro) in sinergie operative. Tuttavia, il gruppo mette in guardia da uno scenario macro e geopolitico instabile, caratterizzato da possibili tensioni commerciali, flussi logistici alterati (incluso il quadrante del Mar Rosso) e una domanda debole in alcuni settori chiave.



























































