Un cablo confidenziale inviato l'otto gennaio 2010 a Washington dall'ambasciatrice statunitense a Panama, Barbara Stephenson (ora a Londra), svela un colloquio tra il ministro degli Esteri e vicepresidente di Panama, Juan Carlos Varela, ed una delegazione del Congresso Usa in vista nello Stato centroamericano, avvenuto il 29 dicembre 2009. Parlando della capacità del consorzio Gupc di svolgere i lavori di ampliamento del Canale, Varela avrebbe affermato che "il progetto è un disastro". Secondo quanto riporta l'ambasciatrice nel cablo "Varela ha sostenuto che le società principali del consorzio (ossia la spagnola Sacyr e l'italiana Impregilo, ndr) avrebbero seri problemi finanziari", aggiungendo che "in due o tre anni si risolverà in un fallimento".
Nel cablo, l'ambasciatrice annota che per Varela la questione dell'ampliamento del Canale è un argomento importante, perché egli vorrebbe essere eletto presidente nel 2014 (elezioni per le quali si è effettivamente candidato alle elezioni presidenziali del prossimo 4 maggio) e la sua elezione dipenderebbe dalla puntualità dei lavori.
Il cablo prosegue citando un altro colloquio di Varela avvenuto il 3 gennaio 2010 con il portoricano Pedro Pierluisi, dove il vicepresidente panamense affermò che il consorzio Gupc "è molto debole", ribadendo i dubbi sulle sue capacità. "Quando uno dei candidati all'appalto avanza un'offerta che è inferiore di un miliardo di dollari a quella del concorrente più vicino, c'è qualcosa di sbagliato. Naturalmente, spero per il meglio, ma temo che Alberto (Alberto Aleman, allora amministratore dell'Autorità del canale di Panama) abbia compiuto un grande sbaglio".
La Stephenson aggiunge che anche il presidente della Repubblica panamense, Ricardo Martinelli, espresse dubbi analoghi con lei stessa il 4 gennaio 2010. "Egli disse che temeva che l'amministratore del Canale Aleman potrebbe aver indirizzato la gara verso il consorzio che comprende la Cusa, diretta da suo cugino Rogelio Aleman", scrive la Stephenson.
Al termine del cablo l'ambasciatrice commenta: "Mentre abbiamo sentito di discussioni all'interno del consorzio perché il contractor cerca di spremere i subcontractors per portare i costi al livello dell'offerta vincente, non riteniamo che il programma di espansione sia una situazione di reale difficoltà. Certamente, l'amministratore Aleman resta molto positivo rispetto al progetto, in pubblico e in privato, e lo abbiamo sempre considerato come un manager molto competente e dall'integrità irreprensibile. Tuttavia, dato che il vicepresidente sta sollevando delle preoccupazioni, riteniamo sia meglio informare Washington di tali preoccupazioni e che potrebbe esserci la possibilità di reali difficoltà".
Infine, l'ambasciatrice cita la società statunitense Bechtel (che ha perso la gara d'appalto), elogiata per la sua capacità di "ripulire pasticci" e con la quale si mantiene in stretto contatto, tenendo sempre sotto controllo l'avanzamento (o meno) del progetto.
WIKILEAKS: CABLO AMBASCIATA USA SU CANALE DI PANAMA DEL 8 GENNAIO 2010
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