Novara può essere il banco di prova sull’effettiva capacità d’incidere sui progetti concreti da parte degli Stati Generali della Logistica del Nord Ovest che il 23 ottobre 2025 hanno rinnovato il Protocollo d’intesa firmato da Piemonte, Lombardia e Liguria insieme a ministero dei Trasporti, Rfi e Ferrovienord, accordo sottoscritto la prima volta nel 2019. L’intesa istituisce un tavolo permanente per il controllo delle infrastrutture ferroviarie strategiche del Nord-Ovest e degli interventi sull’intermodalità con l’obiettivo, e l’ambizione, di impegnarsi per far crescere come dotazioni e competitività questa importante porzione territoriale del Nord Italia.
Perché tutta questa attenzione concentrata su Novara? Sui grandi temi come Il Terzo Valico dei Giovi, la nuova Torino-Lione con il tunnel di base del Moncenisio, il raccordo con la portualità, di solito il consenso si trova facilmente, almeno a livello di impegni politici e istituzionali. Non è invece così scontata la prospettiva quando si entra in proposte mirate, solo all’apparenza di secondo piano, come Novara e il suo nodo ferroviario. Qui c’è un progetto, annunciato e confermato in ogni occasione ma che di fatto non si sblocca. Gli interventi, suddivisi per fasi, prevedono il potenziamento dello scalo intermodale, ma l’opera più significativa per le sue ricadute è rappresentata dalla bretella che collegherebbe la linea ferroviaria Novara-Domodossola a nord, in frazione Vignale, e quindi la direttrice del Sempione con lo scalo intermodale, sottopassando l’autostrada e la linea AV Torino-Milano.
L’investimento persegue non solo l’obiettivo di portare fuori dal centro abitato e dalla stazione passeggeri di Novara i treni merci (con ricadute sulla minore congestione dello scalo, l’abbattimento del rumore e la maggiore sicurezza per i treni di merci pericolose), ma soprattutto quello di aumentare le potenzialità del terminal con investimenti mirati secondo lo standard europeo. Attualmente si raggiunge lo scalo merci attraverso un raccordo a singolo binario (sia lato nord sia lato sud) con un attraverso stradale protetto da due passaggi a livello con inevitabili ricadute per la regolarità e le potenzialità del servizio e per i vincoli urbanistici.
Il progetto complessivo del nodo di Novara comporta un investimento di poco superiore ai cento milioni di euro. Il programma su Novara era stato confermato da Rfi fin dal 2019 indicando come orizzonte della sua realizzazione il 2025. Nel progetto definitivo validato da Rfi nel maggio 2021 era contemplata solo la prima fase dei lavori con la predisposizione per la bretella merci, ma non la sua attivazione. Ma nulla di tutto questo è stato fatto. Per questo motivo le categorie economiche che sarebbero le maggiori beneficiarie del potenziamento di tutto il nodo di Novara sono tornate alla carica in occasione degli Stati Generali chiedendo una dimostrazione concreta della volontà di realizzare quelle infrastrutture indispensabili per il territorio e che segnerebbero una svolta per l’intermodalità.
La forte presenza del gruppo Hupac a Novara con la gestione del Cim all’interno dall’interporto farebbe pensare a una decisa spinta verso il potenziamento di tutto il nodo, ma una notizia in controtendenza manda un segnale negativo: entro fine 2025, la società Ralpin ha annunciato la sospensione definitiva del servizio di autostrada viaggiante (RoLa) da Novara a Friburgo in Brisgovia a causa delle numerose e impreviste restrizioni sulla rete ferroviaria che interessa il Sempione. E la bretella merci di Novara Vignale era stata pensata anche e soprattutto per i treni della “rollende autobahn”. A questo punto si potrà davvero avere una conferma se i protocolli firmati a Torino avranno ricadute concrete.
Piermario Curti Sacchi


























































