Anche nel corso del 2026 la rete ferroviaria italiana sarà interessata dalla presenza di numerosi cantieri con chiusure e interruzioni di linee che comporteranno disagi, soppressioni di treni, soprattutto merci, o ricorso a itinerari alternativi. In passato si è sempre cercato di salvaguardare il più possibile l’esercizio ferroviario affiancando i cantieri alla linea esistente, ma ora le nuove esigenze costruttive che impongono interventi più radicali come il rifacimento completo della sede ferroviaria, o più stringenti norme di sicurezza, inducono spesso Rete Ferroviaria Italiana a sospendere completamente la circolazione.
A pagare il prezzo più pesante è ancora una volta il valico del Sempione con le linee che convergono dal nodo di Milano. In particolare, i lavori si concentrano sulla tratta tra Arona e Domodossola dove la circolazione sarà sospesa dal 14 giugno al 26 luglio 2026. Qui proseguiranno i lavori di adeguamento della sagoma a favore del traffico intermodale con l’aumento del profilo di sezione delle gallerie, ottenuto con la riprofilatura delle volte e soprattutto con l’abbassamento del piano dei binari che comporta quindi il rifacimento integrale dell’armamento. Sempre lungo la direttrice del Sempione, i lavori interessano anche la linea tra Rho e Gallarate dove è prevista l’interruzione, anche se solo per singoli periodi, dal 26 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026.
Anche sulla Milano-Genova torneranno i cantieri che tanti disagi hanno causato nel corso dell’estate 2025. A essere interessato dagli interventi di manutenzione e potenziamento è sempre il ponte sul Po a Bressana Bottarone. Il calendario delle chiusure è articolato: si inizia dal 31 maggio al 19 luglio 2026 con l’interruzione del solo binario dispari con il traffico che dovrà contare su un solo binario; dal 20 luglio al 28 agosto invece è prevista la chiusura totale della linea in questa tratta, mentre dal 29 agosto al 27 settembre, i lavori si sposteranno sul binario pari.
Un impatto pesante per il traffico merci si avrà anche sulla direttrice fondamentale del Tarvisio verso l’Austria, conosciuta come nuova Pontebbana. I lavori interesseranno la tratta a cavallo del confine e verso Thörl-Maglern nella Carinzia austriaca. L’interruzione della linea è programmata dal 22 agosto al 20 settembre 2026. Sempre nel Nord-Est i programmi di potenziamento di Rfi riguardano anche la ferrovia Venezia-Trieste tra Latisana e il capoluogo giuliano. Qui le interruzioni avverranno per fasi dal 19 febbraio al 12 giugno 2026 e in particolare tra Cervignano e Torviscosa prima sul binario pari e successivamente sul dispari, oltre al raccordo merci di Cervignano.
Ma una delle chiusure più prolungate nel tempo riguarda la Codogno-Cremona-Mantova per i lavori di raddoppio dell’intero itinerario dove la circolazione è sospesa per tre anni tra Bozzolo e Mantova e sarà ripristinata solo il 12 dicembre 2026, ma le interruzioni andranno avanti per fasi successive fino a Codogno. Questa linea non è interessata solo dal traffico passeggeri, ma anche da quello merci dove erano una ventina i treni giornalieri che la percorrevano provenienti dal Brennero, da Trieste e da Porto Marghera e dove è anche ubicato lo scalo merci cremonese di Cavatigozzi.
Lavori di rinnovo dell’armamento e manutenzione straordinaria delle opere d’arte sono previste anche sulla Torino-Modane tra Salbertrand e Bussoleno con chiusure per fasi dal 10 agosto al 9 ottobre 2026. Un mese di completa interruzione, dal 2 marzo al 2 aprile, è programmato anche sulla Savona-San Giuseppe di Cairo via Ferrania, utilizzata come itinerario merci alternativo. Queste fin qui illustrate sono solo alcune delle interruzioni più significative e prolungate nel tempo, ma decine di cantieri sono previsti, anche se solo con chiusure durante il fine settimana, su numerose altre linee e nodi ferroviari per manutenzione straordinaria dell’armamento o adeguamento di impianti e linee elettriche.
Piermario Curti Sacchi






























































