La compagnia pugliese Gts annuncia un potenziamento delle relazioni ferroviarie Bari-Verona e Piacenza-Nola, con un aumento delle frequenze che porterà alla movimentazione complessiva di oltre un milione di tonnellate di merce su rotaia. L’operatore intermodale pugliese della famiglia Muciaccia rafforza così il proprio network lungo l’asse nord-sud, consolidando il trasferimento dei flussi logistici dalla strada alla ferrovia.
Sulla relazione Bari-Verona, entro l’inizio del nuovo anno le circolazioni settimanali in andata e ritorno passeranno da tre a sei. Il collegamento consentirà di spostare 360 container a settimana, con partenze dal terminal intermodale Bari Ferruccio e arrivo al Terminal Italia del Quadrante Europa di Verona. Da qui i treni proseguiranno attraverso il Brennero verso la Germania e i Paesi dell’Europa orientale, rafforzando l’integrazione tra il Mezzogiorno e i principali mercati continentali. Secondo i dati diffusi dall’azienda, l’aumento delle frequenze permetterà di eliminare dalle strade della dorsale adriatica oltre 18mila veicoli industriali all’anno, con effetti diretti sulla riduzione del traffico e delle emissioni legate al trasporto merci.
Anche la relazione Piacenza-Nola viene ulteriormente sviluppata e diventa giornaliera, con partenze attive sette giorni su sette, domenica inclusa. I flussi da e per la Campania raggiungeranno 420 container a settimana, pari a oltre 21mila spedizioni all’anno. L’aumento dei volumi consentirà di togliere dalla tratta autostradale Milano-Roma più di 400 camion ogni settimana. Dal nodo di Piacenza, le merci proseguiranno verso Belgio, Regno Unito, Irlanda e Polonia, rafforzando il ruolo della piattaforma emiliana come nodo di connessione tra i traffici nazionali e quelli internazionali.
L’operazione si inserisce in una strategia di crescita più ampia del Gruppo. Come sottolineato dal direttore commerciale Fabio Piliego, nonostante il numero elevato di cantieri attivi sulla rete ferroviaria italiana ed europea, interventi destinati a potenziare in modo strutturale il trasporto su ferro, Gts continua a sviluppare la propria rete intermodale.
Da gennaio 2026 il gruppo prevede di raggiungere quota 120 treni settimanali, di cui oltre 80 dedicati quotidianamente ai collegamenti tra Sud e Nord Italia, ai quali si affiancheranno circolazioni spot per rispondere a esigenze straordinarie del mercato. Questo posizionamento rende Gts il primo operatore nazionale per frequenza e numero di treni intermodali lungo l’asse nord-sud, secondo quanto comunicato dall’azienda.
Un ruolo centrale è svolto da Gts Rail, la società del gruppo responsabile della trazione ferroviaria. Grazie alle certificazioni di sicurezza ottenute per Svizzera, Germania e Pesi Bassi e all’acquisto di nuovi convogli abilitati a operare sulle diverse reti ferroviarie internazionali, il Gruppo vuole ridurre i tempi di percorrenza e ad aumentare l’affidabilità dei collegamenti oltre confine. L’estensione dell’operatività su più corridoi europei rafforza la competitività dell’offerta intermodale, in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità dei trasporti.
Le merci trasportate sulle nuove e potenziate relazioni riguarderanno diversi settori industriali. Sul fronte delle esportazioni, i principali flussi saranno legati all’agroalimentare e al packaging, comparti nei quali il Mezzogiorno esprime una quota rilevante della produzione nazionale. Per le importazioni, i treni movimenteranno materie prime destinate all’industria alimentare, macchinari e pannelli solari, confermando la diversificazione dei traffici e il ruolo dell’intermodalità ferroviaria come infrastruttura di supporto alle filiere produttive.




























































