L’8 novembre 2025 è morto all’età di 91 anni Luigi Artoni, figura storica dell’autotrasporto e pioniere di quello espresso. Nato a Guastalla (Reggio Emilia) il 21 settembre 1934, fu il primo di cinque figli di Paride Artoni, trasportatore che aveva raccolto la tradizione di famiglia avviata già alla fine dell'Ottocento. In quell'epoca gli uomini della famiglia Artoni percorrevano le strade della provincia reggiana con carri trainati da cavalli, trasportando merci, materiali per l'edilizia e sassi del Po. Paride Artoni, figlio di Cirillo, portava in giro derrate alimentari e vino dalle cantine mantovane ad alberghi e ristoranti di Reggio e Parma con percorsi disagiati e talvolta pericolosi su strade non asfaltate.
Dopo la scuola dell'obbligo, Luigi Artoni aiutò il padre che, seguendo la tradizione familiare, si era "messo dai cavalli e dai birocci in automobile", creando una delle prime società di autotrasporto della zona. Il giovane Luigi iniziò consegnando pacchi con un solo triciclo a pedali e da questa esperienza, nel 1933 nacque Artoni Trasporti con sede a Guastalla, che nel 1938 acquistò il primo veicolo a motore.
Dopo la Seconda guerra mondiale, con il continuo aumento della domanda di trasporto, i collegamenti tra Guastalla e Reggio Emilia si ampliarono con l'acquisto e la gestione di nuovi veicoli. Nel 1960 Luigi Artoni realizzò il primo importante aumento di capitale e cominciò la costruzione di una rete nazionale. A metà degli anni Sessanta, oltre alla sede di Guastalla, erano già operative le filiali di Reggio Emilia, Bologna e Torino.
Nel 1972, alla morte del padre Paride, l'azienda si trasformò in società in nome collettivo e Luigi Artoni ne divenne socio amministratore. Sotto la sua guida, l'attività si ampliò con l'apertura di nuove filiali a Modena e Verona, l'acquisto degli stabili di Bergamo e la costruzione degli impianti di Cremona e della nuova sede a Reggio Emilia. La società si dotò, tra le prime in Italia, di computer per la contabilità e il controllo delle merci trasportate. Nel 1981 Artoni Trasporti si trasformò in società per azioni, consolidando la sua espansione per coprire quasi interamente il Nord Italia.
Nel 1986, dopo l'uscita dalla società dei due fratelli, Luigi Artoni rimase solo alla guida dell'azienda e sviluppò gli investimenti con una mossa al tempo innovativa: le casse mobili, che già dall’anno successivo divennero uno dei punti di forza dell’azienda, grazie al miglioramento delle attività di carico e scarico e alla riduzione degli spazi in magazzino. Rimasto solo alla guida dell'azienda, Luigi Artoni potenziò l'attività verso il Centro Italia, attrezzando il centro di smistamento con magazzini automatizzati e aprendo nuove filiali. Investì massicciamente anche nell'informatizzazione per il controllo in tempo reale di ogni singola spedizione, dal ritiro alla consegna.
Nel 1989 nacque Expedit, marchio distintivo del servizio espresso, e Artoni Trasporti si spinse sino all'Italia meridionale, avviandosi a diventare corriere nazionale. Nel 1996 l'azienda ottenne la certificazione di Qualità Iso 9001:2000, standardizzando i processi dei diversi centri operativi. Nei primi anni 2000 venne sviluppato il servizio Artoni On Line, che permetteva al cliente di seguire i movimenti della propria merce in tempo reale. A quell’epoca, i dipendenti erano oltre 480 e altri 2.500 nell'indotto, tra gli autotrasportatori che curavano ritiri e consegne e gli addetti alla movimentazione delle merci.
Luigi Artoni espanse l’azienda anche tramite acquisizioni, come quella della Frigomar, avvenuta nel 2002, terminalista portuale a Trieste. Dal 2004 Artoni Trasporti vide un periodo di crescita e diversificazione del gruppo con la nascita di Artoni Logistica, che offriva servizi di logistica integrata. Nel 2009 fu costituita la joint-venture con la famiglia Samer, Artoni&Samer, attiva nella gestione delle operazioni di logistica e trasporto internazionale presso il polo logistico-industriale di Trieste. Sempre nel 2009, Artoni Trasporti divenne holding di gruppo (ridenominata Artoni Group) per effetto di un'operazione di conferimento del ramo d'azienda trasporti e spedizioni in una nuova società.
Durante la sua vita imprenditoriale, Luigi Artoni venne affiancato dalla moglie Lilia Baraldi, scomparsa nel 2009, con la quale aveva costruito l'impero logistico. Nel 1986 entrò in azienda la figlia Anna Maria, che nel 2012 divenne amministratrice delegata di Artoni Trasporti, sostituendo Giuseppe Bottini. Anna Maria Artoni fu anche presidente nazionale dei Giovani imprenditori di Confindustria dal 2002 al 2005 e successivamente presidente degli industriali dell'Emilia-Romagna. Nel 2008 Luigi Artoni ricevette dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il titolo di Cavaliere del Lavoro, riconoscimento che coronò una carriera straordinaria.
Poi iniziò la fase di decadenza dell’impresa, quando Luigi non era più operativo. Nel 2015 il fatturato consolidato era di 210 milioni di euro con 632 dipendenti. Tuttavia, la strategia di adottare un nuovo sistema informatico, ricorrendo a un software che non diede i risultati sperati, pesò negativamente sul bilancio aziendale. Solo due anni dopo il Tribunale di Reggio Emilia dichiarò lo stato d'insolvenza di Artoni Trasporti. Il 21 giugno 2017 venne aperta la procedura di amministrazione straordinaria e nell'autunno 2017 anche Artoni Group venne dichiarata insolvente. Il passivo accertato fu di circa 207 milioni di euro.
L’epilogo avvenne nell’aprile del 2017, quando Fercam subentrò in 14 filiali-rami d'azienda di Artoni. Nel gennaio 2019, al termine di una gara indetta dal commissario straordinario, Fercam insieme al partner immobiliare Prelios si aggiudicò definitivamente l'acquisizione dell'intero gruppo. L'operazione comprese 140 dipendenti su 191, 26 immobili di proprietà sparsi su tutto il territorio nazionale e oltre 1.500 unità di carico, principalmente casse mobili.
Nonostante le difficoltà aziendali, Luigi Artoni era rimasto legato agli amici e alla "sua" Guastalla. La stampa locale riferisce che fino a poche settimane prima della morte, si vedeva spesso recarsi a piedi verso il bar vicino casa per il suo immancabile caffè dopo pranzo, sempre accompagnato dalla figlia Anna Maria. Era però da tempo minato da problemi di salute, e domenica 8 novembre 2025 si è spento all'età di 91 anni.




















































