La nuova direttiva prevede che le attuali imposte sull'energia saranno divise in due componenti: una basata sulle emissioni di CO2 rilasciate dal carburante e che ammonterebbe a venti euro per tonnellata, l'altra basata sull'energia effettiva generata dal carburante e corrisponde a 9,6 euro per gigajoule, nel caso di prodotti per l'autotrazione. In questo modo, afferma l'Unione Europea, anche il trasporto stradale di merci rientrerà nell'Emission Trading System, ossia il sistema di scambio di quote di emissioni dei gas ad effetto serra per i paesi dell'Unione Europea.
"Ma si finge di ignorare che l'autotrasporto sarà vincolato nel prossimo futuro al pagamento per le emissioni di CO2 nel quadro dell'Eurovignette", spiega il presidente di Confartigianato Trasporti, Francesco Del Boca. "Dunque, che cosa significa questa ulteriore proposta di norme? Peraltro, la revisione della normativa s'inquadra unicamente in un'ottica di riduzione di CO2, ignorando l'impostazione della precedente proposta sulla quale si era espresso anche il Parlamento Europeo" conclude Del Boca. La direttiva sarà discussa dal Parlamento e dal Consiglio Europeo. Confartigianato Trasporti e l'associazione Uetr si stanno già muovendo su questa argomento anche a livello comunitario.
