ta” per lo sviluppo economico locale, in grado d’incidere non solo sulla logistica, ma anche sulla produzione e sulla manifattura, favorendo un’evoluzione basata su tecnologie, competenze e occupazione qualificata. L’attivazione della Zls viene letta come uno strumento strutturale per rafforzare la capacità di attrazione del sistema genovese e migliorare l’integrazione tra porto e retroporto.
Sempre nel corso del 2025, il sistema portuale ha registrato l’insediamento di un nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, un passaggio atteso da tempo che, nelle parole del direttore generale di Spediporto, costituisce un presupposto essenziale per sbloccare nel 2026 progetti rimasti rallentati. L’obiettivo condiviso dalla comunità portuale è quello di consolidare il ruolo di vertice dei porti di Genova nel Mediterraneo, facendo leva su competenze diffuse e collaborazione tra operatori pubblici e privati.
Sul piano nazionale, Botta richiama anche la nascita di Porti d’Italia Spa, interpretata come un segnale di modernizzazione del governo del sistema portuale. La centralizzazione delle decisioni sugli investimenti strategici e il coordinamento di alcuni assetti ritenuti fondamentali potrebbero contribuire a ridurre le rigidità amministrative che hanno spesso frenato lo sviluppo degli scali italiani, rafforzandone il posizionamento nello scenario internazionale.
Lo sguardo si sposta quindi al 2026, anno in cui Spediporto celebrerà gli ottant’anni dalla fondazione. Un traguardo che arriva dopo due decenni di trasformazione dell’associazione, chiamata a rispondere a un settore in continua evoluzione. Botta evidenzia la volontà di proseguire nel percorso di crescita, puntando sulla condivisione con gli associati, sulla collaborazione con partner strategici e su una maggiore apertura verso i mercati esteri, mantenendo al centro il ruolo di supporto operativo e di competenza che ha caratterizzato l’attività dell’associazione negli ultimi anni.



































































