La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, ora confederata Pmi Italia e accreditata presso il ministero dei Trasporti, il ministero del Lavoro e il ministero dell’Economia, interviene con una critica netta al recente divieto di sorpasso per i mezzi superiori a 12 tonnellate introdotto nel tratto dell’autostrada A1 tra Reggello Incisa e Chiusi. Secondo l’associazione, il provvedimento rappresenta un limite ingiustificato alla circolazione dei veicoli industriali, con effetti negativi sulle operazioni di trasporto e sui tempi di percorrenza.
Nella replica, la presidente Tania Andreoli definisce la misura “uno scellerato provvedimento anti-economia”, sostenendo che non risponde a criteri di sicurezza stradale né trova riscontro nelle norme vigenti. La dirigente richiama l’articolo 146 del Codice della Strada, che consente il sorpasso in assenza di terza corsia quando effettuato in condizioni di sicurezza e in caso di necessità. La Lega sottolinea che il tratto interessato non presenta gallerie né condizioni strutturali critiche tali da motivare una limitazione generalizzata.
L’associazione richiama inoltre il confronto con altri Paesi europei che negli ultimi anni hanno rimosso divieti analoghi per favorire una circolazione più fluida dei veicoli industrialii. Da qui l’accusa a una decisione ritenuta poco coerente con le esigenze operative del settore e priva di un’analisi approfondita degli impatti sulla logistica, in particolare sul trasporto a lunga distanza.
Il vicepresidente Giuseppe Neri evidenzia come il divieto incida in modo significativo sulle imprese del Sud e delle isole, che affrontano già percorrenze lunghe per raggiungere le principali piattaforme del Nord Italia. Secondo Neri, la misura rischia di compromettere la puntualità delle consegne e la possibilità di rispettare gli impegni contrattuali, aggravando le difficoltà organizzative delle aziende che operano sulle tratte interregionali. Nei suoi rilievi, l’associazione denuncia il rischio di ulteriori rallentamenti in un contesto in cui la capacità di rispettare i tempi di consegna è centrale per la competitività, anche alla luce della crescita del commercio elettronico e dei servizi di distribuzione rapida.
La Lega punta il dito anche contro il silenzio di altre associazioni di categoria, che a suo avviso non avrebbero difeso adeguatamente gli autisti italiani, richiamando il precedente della pandemia, quando gli addetti al trasporto merci affrontarono restrizioni e difficoltà operative. L’associazione critica inoltre il mancato rinnovamento del contratto collettivo nazionale, definito non più adeguato rispetto alle esigenze di un mercato internazionale caratterizzato da pressioni competitive e da standard operativi in rapida evoluzione.
Nel dibattito entra anche il riferimento alla consigliera comunale di Montevarchi, Chiara Masini, indicata dalla Lega tra le promotrici del provvedimento. L’associazione contesta l’interpretazione secondo cui il divieto rappresenterebbe una risposta agli incidenti avvenuti nell’estate precedente, sostenendo che tali eventi non siano riconducibili alla condotta degli autotrasportatori come categoria professionale. La Lega afferma che l’adozione di restrizioni generalizzate non migliora la sicurezza ma contribuisce a diffondere una percezione distorta del ruolo del conducente professionale.
Sul piano normativo, la Lega annuncia di avere già chiesto al ministero competente l’annullamento della misura, sostenendo che possa configurare una violazione del trattato di Maastricht del 1992, che tutela la libera circolazione di merci e persone. L’associazione afferma che la restrizione imposta sull’A1 rappresenterebbe una limitazione non proporzionata alla finalità dichiarata e potenzialmente lesiva della continuità dei flussi logistici lungo una delle principali direttrici nazionali.































































