La pace raggiunta nel conflitto di Gaza tra Israele e Hamas, entrata in vigore il 10 ottobre 2025, potrà avere importanti ripercussioni anche sul trasporto marittimo di container. Infatti l’accordo potrebbe spingere gli Houthi a interrompere gli attacchi alle navi in transito nel Mar Rosso, che erano giustificati proprio dall'aggressione d’Israele alla Striscia di Gaza. Bisogna usare ancora il condizionale, perché finora gli yemeniti non hanno rilasciato dichiarazioni.
Non ci sono ancora neppure prese di posizione delle compagnie marittime che negli ultimi due anni hanno deviato le navi lungo la rotta del Capo di Buona Speranza. E, paradossalmente, non è neppure detto che la cosa convenga loro, come dimostra il calo del due percento subito dalle azioni di Maersk il 9 ottobre, quando era ormai certo che il conflitto sarebbe finito. Gli analisti lo spiegano con la possibilità che il ritorno al Canale di Suez aumenti l'offerta di stiva e quindi riduce ulteriormente i noli, che sono in costante calo da diverse settimane. Viceversa, i noli erano balzati in alto dall’inizio degli attacchi degli Houthi.
L’Autorità del Canale di Suez sta spingendo al ritorno delle portacontainer con iniziative concrete. Il presidente della Sca, Osama Rabie, ha annunciato una riduzione temporanea delle tariffe di transito per le portacontainer e ha incontrati i rappresentanti di Maersk per incoraggiarli a riprendere gradualmente i transiti. Egli ha anche aggiunto che il canale è pronto a riprendere l’attività a pieno regime.
































































