Il 5 maggio è stata annunciata la morte di Eugenio Muzio, considerato il pioniere in Italia del trasporto intermodale ferroviario. Nato a Mignanego, in provincia di Genova, il 14 aprile del 1944 si laureò nel capoluogo ligure in Ingegneria meccanica nel 1969 e fino al 1972 restò in ambito universitario come assistente all’Istituto Scienza delle Costruzioni mentre collaborava all’impresa di trasporto della sua famiglia. Nel 1973, Muzio entrò nella società di trasporti eccezionali Fratelli Elia di Torino, dove assunse il ruolo di responsabile della divisione grandi sollevamenti fino al 1975. L’anno successivo iniziò il suo lungo percorso nel trasporto intermodale, che si è concluso solo con la sua scomparsa, entrando in Cemat, di cui divenne direttore generale e amministratore delegato nel 1979.
Nel 2007, Muzio fondò la Combitec, società di consulenza nel trasporto merci e nella logistica con una particolare attenzione all’intermodalità terrestre e marittima. Durante la sua vita professionale, Muzio ha partecipato anche alla vita associativa: è stato presidente della Uirr dal 2003 al 2009, presidente della Commissione tecnica Internunit dal 1994 al 2009, consigliere nazionale e presidente della Commissione intermodalità di Assologistica e membro della giunta di Confetra.
Il presidente di Assologistica, Umberto Ruggerone, lo ricorda come “un punto di riferimento e un esempio di preparazione, abnegazione”, aggiungendo che “aveva l’eloquenza di chi sa le cose e la schiettezza di chi sa di saperle. Aveva soprattutto l’esperienza di chi il trasporto – l’intermodalità nello specifico – l’ha fatta e l’ha fatta bene. A dimostrazione che in questo Paese si può essere bravi quanto gli altri, anzi eccellenti: basta essere competenti. Grazie Eugenio di tutte le cose che ci hai insegnato, con l’esempio e nei fatti. Hai cresciuto una generazione di intermodalisti che da oggi hanno una ragione in più per far bene: il tuo ricordo”.