Anche il 2026 si preannuncia un anno difficile per i collegamenti ferroviari che attraversano la Svizzera, da nord a sud, a causa dei numerosi cantieri che interessano le principali direttrici transalpine. Ma la notizia poco confortante è che la situazione sulle linee dovrebbe tornare alla normalità solo dal 2029. È questa la previsione del Datec, il Dipartimento dei trasporti della Confederazione svizzera. L’ampliamento e l’ammodernamento delle linee di accesso alle trasversali alpine richiedono lavori impegnativi con impatti importanti per il traffico merci.
La situazione più difficile è prevista sulle tratte settentrionali, quelle che coinvolgono la rete ferroviaria tedesca. A nord delle Alpi, la più importante porta di accesso è la ferrovia della Valle del Reno in Germania, percorsa da oltre cento treni al giorno. Le capacità di questa direttrice sono ormai al limite e per superare questi vincoli sono in corso i lavori di quadruplicamento tra Karlsruhe e Basilea, ma la loro conclusione è prevista non prima del 2040.
A sud della Svizzera, verso l’Italia, la situazione appare meno critica, anche se non ottimale, in quanto gli itinerari si suddividono sui tre assi di Chiasso, Luino e Domodossola e i cantieri impattano solo sulla direttrice del Sempione, ancora da adeguare al profilo adatto al transito di tutti i treni intermodali senza limiti di sagoma. Ma resta comunque da risolvere una volta per tutte il collo di bottiglia rappresentato dalla galleria elicoidale di Varzo che richiederebbe una ristrutturazione profonda.
Ecco secondo il Datec quali saranno le restrizioni per il traffico merci per i lavori di ammodernamento e potenziamento nel corso del 2026. Nell’estate è prevista una chiusura totale prima di una e poi di tre settimane della Ferrovia della valle del Reno tra Karlsruhe e Basilea, obbligando quindi i treni a percorrere itinerari alternativi. Sempre nel corso della stessa estate è programmata la chiusura totale per due mesi della tratta tra Iselle e Domodossola sulla ferrovia del Sempione. Ma su questa direttrice sono previste ulteriori limitazioni per fasce orarie o per chiusure parziali.
Nella seconda metà del 2026 l’impatto pesante dei cantieri si sposta in Germania sulla sponda destra del Reno tra Colonia e Wiesbaden con la chiusura totale per cinque mesi: durante questo periodo tutti i treni dovranno circolare sulla sponda sinistra del Reno, mettendo a dura prova le già scarse capacità in quanto i merci dovranno faticosamente convivere anche con il traffico passeggeri. Ma le restrizioni alla circolazione non si fermano con il 2026 in quanto sono già in calendario ulteriori limitazioni per il biennio successivo.
Nel giugno 2027 la tratta tra Offenburg e Leutersberg, sulla direttrice tra Karlsruhe e Basilea, potrà contare su un solo binario di corsa, ma la situazione sarà ancora più difficile nel 2028 quando - sempre tra queste due località - la ferrovia sarà chiusa completamente all’esercizio da metà agosto a metà settembre. E già si preannuncia nel 2028 la probabile chiusura per sei mesi della ferrovia a nord di Domodossola per il risanamento e la ricostruzione di un ponte ferroviario. Ma quelli appena elencati sono solo i lavori principali perché la circolazione dovrà fare i conti con numeri cantieri distribuiti su tutta la rete.
La svolta verso la normalità, secondo il Datec, è prevista solo nel corso del 2029 in quanto il gestore della rete tedesca DB InfraGo annuncia per quell’anno la conclusione di una prima fase di interventi che consentiranno di far circolare più treni sulla ferrovia della valle del Reno e la tratta sarà quindi meno soggetta a perturbazioni. Sempre entro il 2029 saranno conclusi i lavori di adeguamento della linea del Sempione.
Piermario Curti Sacchi
































































