Dopo la pausa dovuta alle festività in Cina, Taiwan e Corea del Sud, il traffico aereo merci mondiale ha registrato una netta ripresa nella 42a settimana del 2025 (13-19 ottobre. Secondo i dati settimanali diffusi da WorldAcd Market Data, le tonnellate trasportate a livello globale sono aumentate del 6% rispetto a quella precedente, recuperando il calo del 3% registrato nella settimana 41. Il rimbalzo, più marcato di quello osservato nello stesso periodo del 2024, è stato sostenuto principalmente dalle partenze dall’Asia Pacifico, che hanno segnato un aumento del 14% su base settimanale e dell’8% rispetto all’anno precedente. Escludendo la ripresa asiatica, l’aumento complessivo sarebbe limitato all’1%.
I noli medi mondiali sono tornati ai livelli precedenti il periodo festivo, attestandosi a 2,48 dollari per chilo, in crescita del 3% su base settimanale. L’aumento riflette soprattutto il rialzo dei noli in uscita dall’Asia Pacifico (+2%) e l’effetto della maggiore quota di merce a più alto rendimento. Il livello è leggermente superiore ai 2,45 dollari registrati nella seconda metà di settembre, ma resta inferiore del 4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Anche i noli spot hanno seguito un andamento simile, salendo del 2% settimanale fino a 2,66 dollari al chilo, con una flessione annua del 3%.
L’analisi regionale mostra una ripresa particolarmente sostenuta dei traffici dall’Asia Pacifico verso gli Stati Uniti (+17% in una settimana), guidata da Cina (+24%), Hong Kong (+22%), Taiwan (+24%) e soprattutto Corea del Sud (+96%), dove l’attività era stata rallentata dalle festività di “Chuseok” e “Hangeul”. Le spedizioni dall’Asia verso l’Europa sono cresciute del 14% settimanale. Per la Cina e Hong Kong, i volumi verso gli Stati Uniti restano inferiori ai livelli del 2024, mentre le esportazioni verso l’Europa risultano in crescita. Secondo WorldAcd, questa variazione riflette il dirottamento di parte dei flussi di commercio elettronico da Cina e Hong Kong verso mercati europei dopo la revoca, da parte statunitense, delle esenzioni “de minimis” per le importazioni a basso valore.
Sul fronte dei prezzi in ambito regionale, i noli spot dall’Asia Pacifico verso gli Stati Uniti sono cresciuti del 7% in una settimana, con aumenti più accentuati per la Cina (+19%), il Giappone (+16%), Taiwan (+7%) e la Corea del Sud (+6%), mentre i noli verso l’Europa sono rimasti stabili. Dalla Cina agli Stati Uniti, le tariffe hanno raggiunto 4,90 dollari al chilo, il livello più alto da metà aprile. Secondo l’analisi, questo aumento è legato alla riduzione della capacità disponibile e all’anticipo delle spedizioni da parte degli importatori statunitensi, in vista dei nuovi dazi annunciati da Washington il 10 ottobre sulle merci cinesi, in risposta alle restrizioni imposte da Pechino alle esportazioni di terre rare.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno inoltre contribuito alla forte volatilità del mercato cargo tra India e Stati Uniti. Dopo due settimane di cali, le esportazioni indiane verso gli Usa sono rimbalzate del 13% nella settimana considerata, spinte anche dall’avvicinarsi delle festività di Diwali (20-21 ottobre) che tradizionalmente generano congestioni e aumenti dei volumi. I flussi dall’India verso gli Stati Uniti risultano così del 2% superiori rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre le esportazioni indiane verso l’Europa sono cresciute del 9% settimanale, con un aumento dell’11% su base annua.

































































