Alla fine di dicembre 2025 la Polizia Locale di Mantova ha diffuso i risultati delle attività di controllo sull’autotrasporto merci svolte nel corso dell’anno. L’azione, condotta dal comando di viale Fiume, ha riguardato in modo prioritario il rispetto dei divieti di transito per i mezzi pesanti nelle aree urbane e la verifica dei tempi di guida e riposo previsti dalla normativa europea. I dati restituiscono un quadro di violazioni con un impatto economico complessivo che sfiora i 60mila euro.
Il perimetro operativo dei controlli si è concentrato soprattutto su via Brennero, arteria soggetta a limitazioni per il traffico pesante e in misura secondaria su via Legnago. Secondo quanto comunicato dalla Polizia Locale, nel 2025 sono stati fermati e verificati 470 veicoli industriali. In 352 casi è stata accertata la violazione dei divieti di transito, pari a circa il 75% dei mezzi controllati nelle aree interdette. Le sole sanzioni legate all’inosservanza della segnaletica hanno superato i 30mila euro.
Accanto ai controlli di carattere viabilistico, il comando ha intensificato le verifiche tecniche sui cronotachigrafi, considerate centrali per la sicurezza stradale e per l’equilibrio competitivo del settore. Su 116 veicoli è stato effettuato lo scarico e l’analisi approfondita dei dati di guida e di riposo. Da queste verifiche sono emerse numerose infrazioni alla disciplina prevista dal Regolamento CE 561 del 2006, con sanzioni complessive per circa 28mila euro.
All’interno del bilancio annuale sono stati segnalati due casi ritenuti emblematici per la gravità e la sistematicità delle violazioni. Il primo riguarda un autista dipendente di un’azienda di autotrasporto della provincia di Brescia, controllato nell’ottobre 2025. L’analisi dei dati tachigrafici ha portato alla contestazione di 48 violazioni complessive, di cui 35 legate all’omessa fruizione delle pause obbligatorie. In particolare, l’autista guidava senza rispettare l’interruzione minima di 45 minuti ogni quattro ore e mezza di guida e senza osservare correttamente i riposi giornalieri. L’importo complessivo delle sanzioni ha raggiunto i 6.600 euro.
Il secondo caso, risalente al luglio 2025, ha coinvolto un autista di un’azienda della provincia di Verona. In questo episodio sono state contestate 32 violazioni connesse all’uso scorretto del selettore di attività del cronotachigrafo. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, il conducente impostava manualmente periodi di riposo o di disponibilità mentre il veicolo era in marcia o durante le operazioni di carico e scarico, alterando la registrazione delle ore di lavoro effettive. Le sanzioni applicate in questo caso ammontano a circa 2.400 euro.
































































