Il porto di Ancona torna al centro delle cronache giudiziarie per un caso di traffico internazionale di stupefacenti che coinvolge direttamente il settore dell’autotrasporto. Un camionista di 35 anni è stato arrestato il 30 aprile 2025 durante un controllo doganale, con l’accusa di trasporto illecito di sostanze stupefacenti. A bordo del suo veicoli,che stava imbarcandosi su un traghetto, i finanzieri hanno trovato circa 158 chili di marijuana e due chili di metamfetamina.
L’operazione, denominata Porto di mezzo, è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Ancona in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il fermo è avvenuto nel corso delle attività di ispezione presso il terminal traghetti del capoluogo marchigiano, una delle principali porte di scambio commerciale tra l’Italia e l’Est Europa. Le Autorità hanno notato anomalie nella documentazione fornita dal conducente, che si preparava all’imbarco. L’incongruenza ha fatto scattare un controllo approfondito del carico, che ha portato alla scoperta di diversi scatoloni contenenti le sostanze illecite.
Il mezzo, apparentemente in regola e utilizzato per il trasporto di merci ordinarie, è risultato essere un vettore per un traffico di droga su scala internazionale. Le modalità del trasporto fanno pensare a un’organizzazione ben strutturata, capace di sfruttare le tratte commerciali su gomma e le rotte marittime per la distribuzione di stupefacenti su larga scala. Il conducente, di 35 anni, è stato arrestato in flagranza di reato e posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Le indagini sono ancora in corso per risalire alla rete di contatti e ai destinatari finali del carico.