Ad agosto 2025 l’industria italiana ha frenato bruscamente, ma non si è fermata. Secondo i dati diffusi da Istat, la produzione industriale ha registrato un calo del 2,4% rispetto a luglio e del 2,7% su base annua, un dato che riporta la media mobile trimestrale in territorio negativo dopo due mesi di timidi segnali di ripresa. Tutti i principali raggruppamenti di industrie hanno contribuito alla contrazione: i beni strumentali sono scesi del 2,2%, i beni intermedi e quelli di consumo dell’1,2%, l’energia dello 0,6%. La fotografia complessiva è quella di un settore manifatturiero in rallentamento, ma non in modo omogeneo. Anche i consumi si muovono al rallentatore: i beni durevoli e non durevoli arretrano di oltre il 2%.
Alcune filiere mostrano infatti una resilienza significativa, e tra queste spiccano i mezzi di trasporto, con un aumento tendenziale del 9,9%, e i beni strumentali, che restano in territorio positivo rispetto all’anno scorso. La farmaceutica cresce a doppia cifra, con un +16,1% tendenziale e un aumento anche congiunturale. Anche coke e raffinati segnano un aumento del 7,1%, sostenendo la chimica di base e l’attività di serbatoio.



















































