Oltre 2.200 autisti di veicoli industriali hanno avviato una nuova causa collettiva negli Stati Uniti contro FedEx, accusando l’azienda di non aver corrisposto la retribuzione dovuta per le ore di straordinario. La controversia, segnalata da ShippingWatch il 6 ottobre 2025, si aggiunge a una lunga serie di procedimenti che negli ultimi anni hanno portato la società a versare quasi 500 milioni di dollari (circa 465 milioni di euro) in risarcimenti e transazioni collettive.
La nuova azione legale, depositata in diversi tribunali distrettuali federali, rappresenta l’ennesimo capitolo di un contenzioso che si protrae da oltre un decennio. Gli autisti dei servizi di consegna contestano la prassi aziendale di non riconoscere il pagamento degli straordinari previsti dal Fair Labor Standards Act, la legge federale che regola salario minimo e orario di lavoro. Secondo gli avvocati che rappresentano i lavoratori, FedEx avrebbe continuato a eludere le proprie responsabilità utilizzando società intermediarie, nonostante gli accordi e le modifiche strutturali adottate in seguito alle cause precedenti.
Alla base delle azioni collettive vi è la questione dell’inquadramento contrattuale degli autisti, spesso classificati come lavoratori autonomi (“independent contractors”) attraverso un sistema a tre livelli che coinvolge FedEx, fornitori di servizi terzi e singoli conducenti. Tale modello, adottato negli Stati Uniti dal Gruppo logistico per le proprie divisioni di consegna terrestre, è stato contestato da più corti federali e statali che hanno ritenuto gli autisti, di fatto, dipendenti. Le sentenze hanno rilevato che l’azienda esercita un controllo diretto sull’abbigliamento, sulle modalità operative e sui tempi di consegna, elementi che configurano un rapporto di lavoro subordinato.
Tra il 2016 e il 2024 FedEx ha accettato numerose transazioni collettive a livello nazionale, con esborsi complessivi vicini ai 500 milioni di dollari. Le cause hanno interessato in particolare le divisioni Ground e Home Delivery, dove le pratiche di subappalto erano più diffuse. Secondo le fonti giuridiche statunitensi, le nuove azioni aperte nel 2025 – come Atwood v. FedEx, Doyle v. FedEx e Alleyne v. FedEx – potrebbero costringere la società a ulteriori pagamenti per centinaia di milioni di dollari se i tribunali accerteranno la violazione sistematica delle norme federali.
Le denunce si inseriscono in un quadro di crescente attenzione del Dipartimento del Lavoro e del Department of Justice, che da alcuni anni controllano le prassi di inquadramento del personale nelle grandi aziende di logistica e nei servizi di consegna. I documenti depositati nei database federali di pubblico accesso indicano che una parte dei ricorsi riguarda anche le deduzioni non consentite sugli stipendi e la mancata applicazione del salario minimo legale nei turni prolungati.
L’impatto economico delle nuove cause è ancora incerto, ma l’insieme delle vertenze conferma la difficoltà per il gruppo di Memphis nel riformare completamente il proprio modello operativo basato su appaltatori indipendenti. Gli osservatori del settore ritengono che l’esito dei procedimenti in corso potrà incidere anche sulle strategie di altri grandi operatori della logistica statunitense, dove la linea di confine tra lavoro autonomo e subordinato continua a essere oggetto di contenzioso e ridefinizione normativa. Una situazione che non è sconosciuta neppure in Europa.
































































