Lo shutdown del Governo federale degli Stati Uniti (ossia la sospensione di molte attività), iniziato il 1° ottobre 2025, sta mettendo sotto pressione l’intero sistema del trasporto aereo nazionale. Più di 13mila controllori di volo e 61mila agenti della sicurezza aeroportuale continuano a lavorare senza retribuzione, generando un effetto domino che ha portato, tra il 6 e il 7 ottobre, ritardi e cancellazioni a oltre novemila voli.
Il dipartimento dei Trasporti ha segnalato una progressiva riduzione del personale operativo nei centri di controllo del traffico aereo. In alcune aree, la disponibilità di controllori è scesa fino al 50% rispetto ai livelli normali, con un conseguente impatto sulla capacità di gestire decolli e atterraggi. Le misure di controllo del flusso adottate dalla Federal Aviation Administration hanno comportato una riduzione programmata delle partenze per garantire i margini di sicurezza, ma i tempi di attesa a terra si sono estesi in molti aeroporti principali.
L’aeroporto di Hollywood Burbank, in California, ha registrato il caso più grave con la chiusura temporanea della torre di controllo per sei ore consecutive il 6 ottobre. Durante quel periodo, le operazioni sono state gestite da remoto dalla struttura di San Diego, con ritardi medi di oltre due ore e decine di cancellazioni. Anche aeroporti come Newark, Denver, Chicago O’Hare, Phoenix e Washington National hanno operato con personale ridotto, generando ritardi medi tra 30 e 50 minuti per i voli in arrivo.
Secondo le associazioni di categoria dei controllori, la forza lavoro effettiva oggi disponibile si attesta su circa 11mila unità, con una mancanza di quasi quattromila rispetto al fabbisogno ottimale. I turni prolungati e l’assenza di compensi hanno aumentato il numero di assenze per malattia e spinto alcuni operatori a sospendere temporaneamente il servizio, aggravando ulteriormente la pressione sul sistema.
Parallelamente, la Transportation Security Administration mantiene in servizio oltre 60mila addetti ai controlli di sicurezza, anch’essi senza retribuzione. Le assenze registrate in diversi scali hanno causato un allungamento delle file ai varchi e l’interruzione temporanea dei servizi informativi sui tempi di attesa, sospesi fino alla riapertura dei finanziamenti. Le ripercussioni operative sono state amplificate da un’infrastruttura di controllo già sotto stress per carenze croniche di personale e tecnologie obsolete.
Lo shutdown ha inoltre interrotto i programmi di modernizzazione approvati dal Congresso, tra cui 12,5 miliardi di dollari destinati all’aggiornamento dei sistemi di controllo del traffico aereo. Gli analisti del settore avvertono che, se lo shutdown dovesse proseguire oltre la metà di ottobre, i ritardi potrebbero estendersi alla rete dei voli per le festività di novembre, con un effetto a catena sulla logistica passeggeri e sulla continuità dei collegamenti interni.

































































