Ad agosto 2025 il traffico mondiale del trasporto aereo di merci misurato in tonnellate-chilometro (ctk) ha segnato un aumento del 4,1% su base annua, confermando la resilienza del comparto in un contesto macroeconomico incerto. Lo mostrano le rilevazioni mensili della Iata, secondo cui il progresso è inferiore al +5,5% registrato a luglio, ma estende a sei i mesi consecutivi il periodo di crescita. Il ctk destagionalizzato è salito del 3,9% anno su anno, in rallentamento dal 5% di luglio, mentre il cumulato da inizio anno migliora dal 3,1% al 3,3%. Sul fronte dell’offerta, la capacità globale (actk) è aumentata del 3,7% e il fattore di carico (clf) è salito di 0,2 punti al 44,2%.
La dinamica regionale evidenzia però differenze marcate. L’Africa è la regione più espansiva, con una crescita dell’11% anno su anno, unica in doppia cifra e in ulteriore accelerazione rispetto a luglio (+0,4 punti). L’Asia Pacifico registra un +9,8%, solido ma in decelerazione rispetto all’11,2% del mese precedente, mentre l’europa avanza del 3,2%, terzo miglior risultato dell’anno nonostante un lieve rallentamento. Il Medio Oriente accelera al 2,7% e la regione formata da America latina e Caraibi cala al 2,1%, segnando l’agosto più debole dal 2020. Va controcorrente il Nord America, che torna in territorio negativo a −2,1%, invertendo così la ripresa di luglio (+0,7%).
Le rotte internazionali confermano una domanda robusta, con la maggior parte dei corridoi principali in crescita di almeno il 7% rispetto ad agosto 2024. Spiccano le direttrici Europa–Asia (+13%) e intra-Asia (+12,4%), sostenute dal reindirizzamento dei flussi asiatici lontano dal Nord America in scia ai nuovi dazi statunitensi e alla rimozione dell’esenzione de minimis. La rotta Africa–Medio Oriente cresce del 15,6%, toccando volumi record da marzo 2025, e Africa–Asia sale dell’8,4%, probabilmente beneficiando degli stessi effetti di riposizionamento. La rotta tra Europa e Nord America avanza del 7,8% e quella Medio Oriente–Asia del 7,8%, toccando i suoi massimi storici. In controtendenza restano Asia–Nord America (−2,2%) e Medio Oriente–Europa (−0,8%), con la prima, che nel 2024 valeva quasi un quarto della domanda globale, penalizzata dall’inasprimento tariffario.
La composizione della capacità continua a spostarsi verso le stive dei voli passeggeri. La belly internazionale cresce del 7,8% anno su anno e rappresenta il 56,6% della capacità totale, col 53° mese di progressi consecutivi. L’offerta degli aerei tuttomerci aumenta del 2,6% ma la loro quota scende al 43,4%, mentre l’actk di settore si attesta a +3,7%. Si osserva inoltre una riallocazione dei cargo puri dalle rotte nord America–Asia, dove l’offerta è stata ridotta per le frizioni commerciali, verso tratte intra-Europa (+17,9%), Europa–Nord America (+10,1%) e intra-Asia (+10,3%).
Sul fattore di carico, l’Asia Pacifico è l’unica area con un incremento su base annua: +1,3 punti al 47,5%. In calo tutte le altre regioni: America Latina e Caraibi scendono di un punto al 35,1%, Europa di 0,5 punti al 49,2%, Africa di 0,5 punti al 39,6%, Medio Oriente di 0,7 punti al 44,1% e Nord America di 0,4 punti al 38,4%. Il lieve aumento della capacità di carico globale riflette quindi più la tenuta della domanda rispetto a un’espansione dell’offerta.
I costi di carburante offrono un parziale sostegno ai vettori, con il prezzo in calo del 6,4% anno su anno in agosto, quattordicesimo ribasso consecutivo, a fronte però di un differenziale di cracking in aumento del 52% a 19,3 dollari (circa 18 euro). I rendimenti cargo restano sotto pressione su base annua (−2%), segnando il quarto calo del 2025, ma crescono dello 0,5% rispetto a luglio e risultano in progresso dell’1,1% nel cumulato da inizio anno, segnale di una domanda sottostante stabile e di una capacità più disciplinata sulle rotte sensibili.
Nel quadro macroeconomico, gli indici Pmi di agosto mostrano segnali misti: il Manufacturing output Pmi risale a 51,75, massimo da giugno 2024 e in zona espansione, mentre il New Export Orders Pmi resta sotto 50 a 48,73, a indicare cautela sulle esportazioni in un contesto di incertezza tariffaria. A luglio, la produzione industriale globale destagionalizzata è aumentata del 2,8% su base annua, ma con slancio in attenuazione, mentre il commercio mondiale di beni è accelerato al 5,4% dal 3,8% di giugno, fornendo un supporto ciclico alla domanda di trasporto aereo di merci.
Secondo la Iata, l’insieme di questi elementi delinea un mercato che resiste ma resta sensibile a fattori esterni: la riallocazione delle capacità e dei flussi in risposta ai dazi statunitensi e alla fine dell’esenzione de minimis continua a ridisegnare i principali corridoi, con benefici per intra-Asia, Europa–Asia e Africa–Medio Oriente e con effetti restrittivi sulle relazioni Asia–Nord America. La moderazione dei prezzi del carburante e la disciplina sull’offerta - specie sugli aerei tuttomerce stanno contribuendo a stabilizzare i rendimenti nel breve periodo, mentre la traiettoria della domanda dipenderà dall’evoluzione delle condizioni commerciali e dall’orientamento degli ordinativi all’export.
































































