Il 19 dicembre 2025 il ministero del lavoro ha emanato il Decreto direttoriale numero 135, che stabilisce le tabelle del costo medio orario del lavoro per il personale dipendente di logistica, trasporto merci e spedizioni, che si basa sul Codice dei contratti pubblici. L'obiettivo è fornire parametri di riferimento certi per la valutazione dei costi nelle procedure di appalto, garantendo il rispetto dei valori economici definiti dalle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative. Il testo richiama inoltre la normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e le disposizioni in materia di agevolazioni fiscali, come l'Irap.
Il provvedimento stabilisce il costo del lavoro per cinque macro-categorie di lavoratori: personale non viaggiante, distinto tra operai e impiegati; personale viaggiante senza discontinuità; personale viaggiante discontinuo, con tabelle separate per trasporti internazionali e trasporti nazionali; personale viaggiante Driver, sia non discontinui che discontinui; personale viaggiante Riders. Il calcolo dei valori si applica a diversi livelli d’inquadramento del contratto nazionale.
Il costo medio orario è determinato con tabelle specifiche che coprono un arco temporale di tre anni, a valere dai mesi di gennaio 2025, gennaio 2026, gennaio 2027 e giugno 2027. Questa progressione riflette i rinnovi e gli incrementi economici stabiliti nel rinnovo del contratto nazionale della categoria stipulato il 6 dicembre 2024. il costo del lavoro è formato da quattro gruppi di elementi: retributivi (retribuzione base, aumenti di anzianità, Elemento di Posizione Aziendale, Elemento Distinto della Retribuzione); oneri aggiuntivi (tredicesima e quattordicesima mensilità); oneri previdenziali (contributi Inps e Inail); oneri vari (Tfr, bilateralità come Ebilog ed Ebna, assistenza sanitaria come Sanilog e San.Arti); previdenza complementare e spese per dispositivi di prevenzione individuale.
Il calcolo del costo orario si basa su un divisore contrattuale di 168 ore mensili. Per determinare le ore mediamente lavorate, il Decreto sottrae dal totale delle ore teoriche (2.036) le ore non lavorate per ferie, festività, malattia, formazione e permessi. Il costo medio orario varia se il contratto è a tempo indeterminato o a tempo determinato (quest'ultimo gravato dall'aliquota Irap del 3,9%).
L’articolo 2 del Decreto precisa che il costo determinato può subire variazioni dovute a diversi fattori, come benefici normativi (incentivi contributivi o fiscali), contrattazione aziendale (oneri derivanti da accordi di secondo livello e oneri specifici (straordinari, superminimi individuali o misure per la sicurezza sul lavoro). Per le imprese artigiane, i costi relativi alla bilateralità e all'assistenza sanitaria sono sostituiti dai parametri Ebna e San.Arti, mentre per il personale viaggiante il costo comprende anche il valore convenzionale dell'indennità di trasferta esente.
Entrando nei particolari dei costi, per il personale non viaggiante impiegato in sede, nei magazzini e negli uffici amministrativi, il Decreto evidenzia un aumento graduale dei costi orari sia per gli operai sia per gli impiegati. A gennaio 2025 il costo orario di un operaio di livello 6 è pari a 22,14 euro, mentre per il livello 3S raggiunge 26,79 euro. Entro giugno 2027 i valori salgono rispettivamente a 23,39 euro e 28,35 euro. Il calcolo è basato su una media di 1.519 ore lavorate annue nel 2025, che scendono a 1.512 ore dal 2026 per effetto dell’aumento delle festività riconosciute.
Per gli impiegati, i costi risultano più elevati, anche in relazione a un numero medio di ore lavorate superiore rispetto agli operai. Nel gennaio 2025 un impiegato di livello 5 presenta un costo orario di 21,51 euro, mentre per un Quadro il valore sale a 31,92 euro. A giugno 2027 i costi arrivano rispettivamente a 22,68 euro e 33,94 euro. Le ore annue di riferimento sono fissate a 1.631 nel 2025 e a 1.624 dal 2026.
Per il personale viaggiante senza discontinuità, che comprende i conducenti soggetti all’orario ordinario di lavoro, il Decreto indica costi medi orari più elevati, influenzati dalla presenza di un’indennità di trasferta esente convenzionale. A gennaio 2025 il costo varia da 25,32 euro per il livello D2 a 29,27 euro per il livello C3. Entro giugno 2027 i valori crescono attestandosi tra 26,80 euro e 31,29 euro. In questi importi è inclusa un’indennità di trasferta esente calcolata convenzionalmente in 4.879,00 euro annui.
Una dinamica ancora più articolata riguarda il personale viaggiante discontinuo con orario esteso fino a 47 ore settimanali, per il quale il Decreto distingue tra trasporti nazionali e internazionali. Nei trasporti internazionali, a gennaio 2025 il costo orario oscilla tra 25,32 euro per il livello minimo D2 e 34,68 euro per il livello massimo C3, per poi salire a giugno 2027 a un intervallo compreso tra 26,80 euro e 36,73 euro. Nei trasporti nazionali, invece, il costo a gennaio 2025 va da 25,32 euro a 32,04 euro, con un aumento a giugno 2027 fino a 26,80 euro per il livello minimo e 34,08 euro per il livello massimo. La differenza tra le due tipologie di attività è legata soprattutto all’indennità di trasferta esente, pari a 13.435,35 euro annui per i trasporti internazionali e a 9.279,40 euro per quelli nazionali.
Il Decreto dedica una sezione specifica anche alle figure impiegate nella distribuzione urbana e nell’ultimo chilometro, con riferimento a Driver e Riders. Per questi ultimi di livello 1 con anzianità compresa tra zero e sei mesi, il costo orario è fissato a 22,09 euro a gennaio 2025 e sale a 23,03 euro a giugno 2027. Per i Driver disciplinati dall’articolo 11 quinquies, il costo orario a gennaio 2025 è pari a 29,50 euro per il livello G1 e a 29,62 euro per il livello H1. A giugno 2027 i valori raggiungono rispettivamente 30,99 euro e 31,16 euro. Anche in questo caso è prevista un’indennità esente annua convenzionale pari a 5.000,00 euro per i livelli G1 e H1.
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