Movimentazione del porto Ravenna
Nel periodo gennaio-ottobre 2025 il porto di Ravenna ha registrato 22.913.982 tonnellate di traffico, in aumento dell’8,0% rispetto allo stesso periodo del 2024, con 2.204 toccate di nave in crescita del 2,8%. L’andamento complessivo è stato sostenuto dal progresso delle merci secche e soprattutto dei prodotti liquidi, che hanno raggiunto 5.004.799 tonnellate (+25,4%). Nel segmento container la movimentazione ha totalizzato 1.973.366 tonnellate (+5,3%) e 176.682 teu (+5,3%), mentre le toccate delle portacontainer sono state 382, una in meno rispetto al 2024. Il traffico ro-ro ha invece mostrato una contrazione: i rotabili hanno raggiunto 1.413.890 tonnellate (-6,1%) con 68.890 pezzi (-14,0%), in linea con il calo della linea Ravenna-Brindisi-Catania che ha movimentato 57.747 trailer (-1,9%). Secondo le prime stime per novembre 2025, la merce in container è in crescita (+18,1%) mentre la merce su rotabili resta in lieve flessione (-2,4%). Per gli undici mesi la previsione indica oltre 195 mila teu (+6,2%) e una merce in container in aumento del 6,4%, a fronte di circa 1,6 milioni di tonnellate ro-ro (-5,7%).
Nodo ferroviario sud Barcellona
L’approvazione a fine novembre 2025 del Piano Urbanistico da parte della Generalitat catalana consente l’avvio del piano da 265 milioni di euro per realizzare il nuovo nodo ferroviario sud del porto di Barcellona, con l’obiettivo di rafforzare l’intermodalità e ridurre traffico su camion ed emissioni. Il progetto riorganizza completamente le infrastrutture ferroviarie nell’area sud, creando un hub intermodale connesso al Corridoio Mediterraneo su circa 130–131 ettari al servizio del porto e dei poli industriali di Zona Franca, Polígon Pratenc e Baix Llobregat. La struttura comprenderà sei terminal, due già operativi e quattro nuovi, tra cui il Terminal Nou Llobregat, quello dell’autostrada viaggiante e due di movimentazione nel vecchio alveo del Llobregat. Gli investimenti previsti includono circa 70 milioni di euro per il Terminal Nou Llobregat, circa 150 milioni di euro per i nuovi terminal nell’alveo, circa 45 milioni di euro per opere complementari e circa 26 milioni di euro per aree verdi e corridoi ecologici. Il nodo punta ad aumentare la quota ferro, dopo i 155mila viaggi camion evitati nel 2024, con un obiettivo di circa il 12% dei container e il 45% dei veicoli su treno entro fine 2025. A regime l’infrastruttura potrà movimentare fino a 640mila container e 46mila semirimorchi l’anno, contribuendo a ridurre CO2 e congestione. L’approvazione del Pdu sblocca l’avvio dei lavori, che dovranno coordinarsi con i nuovi accessi ferroviari al porto attesi intorno al 2032, mentre la gestione avverrà tramite concessioni con gare pubbliche. Il Terminal Nou Llobregat sarà sviluppato e gestito da Train Port Barcelona.
Corridoio ferroviario Polonia-Ucraina
Il nuovo collegamento intermodale tra il porto di Gdańsk e diversi terminal ucraini, gestito da Laude Smart Intermodal e Loconi Intermodal per i container di Maersk nell’ambito di un accordo multi carrier, rafforza il ruolo della Polonia come principale accesso marittimo dell’Ucraina e offre un’alternativa ai flussi che transitano dal Mar Nero o da itinerari terrestri più lunghi. Il servizio parte dal Baltic Hub, dove Maersk movimenta i container marittimi, e prosegue su treno verso il terminal Laude di Zamość, che permette il trasferimento sulla linea a scartamento largo connessa direttamente alla rete ucraina grazie alla cooperazione con un fornitore locale e con il gestore Pkp Lhs. La capacità dei convogli fino a 88 teu e un transit time di circa cinque giorni rendono la rotta competitiva rispetto ad altri corridoi terrestri. Laude e Loconi combinano la rete nazionale polacca con le infrastrutture sul corridoio a scartamento largo, presentando l’iniziativa come primo passo di una collaborazione più ampia per incrementare i flussi tra Polonia, Ucraina e porti baltici. Maersk integra la soluzione nella propria offerta interna come servizio intermodale multi cliente, consentendo ai clienti di prenotare end to end pur utilizzando le capacità ferroviarie dei due operatori. Il collegamento consolida la funzione della Polonia come hub per i traffici ucraini, in un contesto in cui circa l’8% dei volumi container dei porti polacchi è attribuito all’Ucraina, e permette di aggirare criticità infrastrutturali e di sicurezza dei porti sul Mar Nero mantenendo l’accesso ai servizi marittimi del Baltico. Per caricatori e spedizionieri il servizio amplia le opzioni per import, export e transito, anche verso l’Asia via Gdańsk, grazie a una catena che integra mare, ferrovia a scartamento normale e largo e potenziali servizi di ultimo miglio tramite i prodotti inland Maersk. L’accordo si inserisce nella strategia Maersk di sviluppare corridoi terrestri alternativi in Europa orientale facendo leva su collaborazioni locali.
Coldiretti vuole il ritorno a Suez
Coldiretti e Filiera Italia denunciano che, nonostante la normalizzazione del traffico nel canale di Suez, alcune compagnie di trasporto continuano a circumnavigare l’Africa, generando costi aggiuntivi sui container che si traducono in un dazio occulto con impatti sui bilanci aziendali e sulla qualità delle merci deperibili. Le due associazioni italiane hanno scritto ai ministri degli Affari Esteri e dei Trasporti per chiedere un intervento su quello che definiscono un comportamento strumentale delle principali compagnie, precisando che quelle cinesi hanno già ripreso la rotta tradizionale. Il Centro studi Divulga ricorda che attraverso Suez transitano il 16% dei volumi di olio d’oliva, il 15% dei derivati dei cereali escluso il riso, il 14% del pomodoro trasformato e altre materie prime, per un valore complessivo di 6 miliardi di euro. Secondo le sigle, la sospensione degli attacchi degli Houthi a seguito della tregua a Gaza ha eliminato le motivazioni emergenziali, mentre l’allungamento delle rotte incide sulla conservazione delle merci e si somma al raddoppio dei costi dei container rispetto al periodo pre-covid. Coldiretti segnala inoltre che il trasporto marittimo vale il 31% dell’export alimentare italiano, quota che sale all’85% verso l’Asia e al 96% verso le Americhe.
Nuova stazione Maersk a Savannah
Maersk ha aperto una nuova stazione di trasporto terrestre a Savannah in Georgia, ampliando la propria rete logistica integrata negli Stati Uniti. La struttura, dotata di tre banchine e di una flotta dedicata, offrirà servizi di ritiro e consegna per il mercato locale con maggiore rapidità e controllo operativo. Savannah rappresenta un nodo strategico grazie alla vicinanza al porto cittadino e ai collegamenti diretti con le autostrade I-95 e I-16, che consentono collegamenti efficienti verso Atlanta, Jacksonville, Charleston e Charlotte. La stazione si aggiunge ai siti di logistica in conto terzi già presenti nell’area e alle recenti aperture di impianti terrestri a Lake City in Georgia e nella zona di Dallas-Fort Worth in Texas, contribuendo alla creazione di un ecosistema regionale di servizi integrati. Maersk sottolinea che questa iniziativa rientra nel percorso di potenziamento della rete statunitense per semplificare le catene di fornitura dei clienti. Con oltre 65 strutture terrestri in Nord America, l’azienda continua a investire in hub regionali connessi alle principali rotte commerciali globali.

































































