Dopo l’esplosione al deposito Eni di Calenzano, che ha causato la morte di cinque persone di cui tra camionisti, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto un incontro urgente al ministero del Lavoro per parlare di sicurezza nel trasporto combustibili. Prosegue l’indagine sulle cause del disastro.

Uno degli autisti morti nell’esplosione al deposito Eni di Calenzano inviò una lettera per segnalare anomalie alla base di carico del carburante. Intanto cinquecento persone, tra cui suoi colleghi, hanno scioperato in Toscana. La Fai invoca la responsabilità condivisa.

L’esplosione al deposito Eni di Calenzano ha causato quattro morti e un disperso, tutti camionisti che erano al carico delle autocisterne. Fai Conftrasporto chiede interventi sui tempi di sosta al carico e scarico e i sindacati confederali chiedono maggior sicurezza nell’autotrasporto.

I quattro morti e il disperso dell’esplosione del 9 dicembre 2024 avvenuta al carico delle autocisterne nel deposito Eni di Calenzano sono tutti autisti di veicoli industriali che stavano caricando o che erano in attesa. Altri camionisti sono rimasti feriti.

La mattina del 9 dicembre 2024 è avvenuta una forte esplosione, seguita da un incendio, nella zona di carico delle autocisterne del deposito Eni di Calenzano, alle porte di Firenze. Due morti finora accertati.