Il 3 ottobre 2025 si è spento a 88 anni Gianni Punzo, figura centrale dell’imprenditoria meridionale e fondatore di alcune delle più importanti realtà logistiche e commerciali del Mezzogiorno, tra cui spicca l’interporto Cis di Nola. È considerato uno dei pionieri dell’intermodalità italiana, eppure la sua vita professionale iniziò in tutt’altro settore. Nato a Napoli il 3 maggio 1937, Punzo iniziò infatti la sua carriera nel settore tessile, affiancando da giovane il padre nell’attività di famiglia. Con il fratello Pasquale fondò la Fratelli Punzo, a cui seguì la nascita della Puntex, che divenne un punto di riferimento nazionale nella distribuzione di prodotti tessili. Fin dai primi anni mostrò la capacità di anticipare i cambiamenti del mercato e di creare strutture imprenditoriali moderne in un contesto ancora legato a modelli tradizionali.
La svolta decisiva arrivò alla fine degli anni Settanta, quando intuì che il commercio all’ingrosso napoletano aveva bisogno di spazi e servizi adeguati a una dimensione più ampia. Nacque così il progetto del Cis di Nola, avviato nel 1977 con un piccolo gruppo di operatori e inaugurato ufficialmente nel 1986. In pochi anni quel centro divenne il più grande polo commerciale all’ingrosso d’Europa, con centinaia di aziende e migliaia di addetti. Fu il simbolo di un nuovo modo di fare impresa al Sud, basato su infrastrutture moderne, cooperazione e capacità di attrarre investimenti.
Da quella esperienza Punzo sviluppò un sistema integrato di attività che fece di Nola uno dei principali nodi logistici del Paese. Nel 1987 nacque l’Interporto Campano, polo intermodale che collegava la Campania ai principali assi di trasporto nazionali ed europei, a conferma della sua visione centrata sull’interconnessione tra logistica e commercio. Vent’anni dopo promosse la realizzazione del Vulcano Buono, centro servizi firmato da Renzo Piano, pensato come luogo di incontro tra economia, territorio e comunità.
Negli anni Duemila, Punzo fu tra i fondatori di Ntv-Italo, prima compagnia ferroviaria privata ad alta velocità italiana, insieme a Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Giuseppe Sciarrone. L’iniziativa, che ruppe il monopolio pubblico nel trasporto ferroviario, rappresentò un ulteriore esempio della sua capacità di guardare oltre i confini tradizionali del mercato e di promuovere un modello imprenditoriale competitivo e innovativo.
Parallelamente all’esperienza di Italo, Punzo sviluppò un importante progetto nel campo del trasporto ferroviario merci. Nel 2009 fondò Interporto Servizi Cargo, con sede a Nola, come compagnia ferroviaria dedicata alla movimentazione merci su rotaia. Isc, controllata da Interporto Campano, operava in sinergia con Nuovo Operatore Intermodale e rappresentava l’anello ferroviario del sistema logistico creato intorno all’area nolana. Dopo oltre un decennio di attività, la società cessò le operazioni nel 2023, ma lasciò un segno profondo nella trasformazione del trasporto intermodale italiano.
Nel 2010 Punzo lanciò il progetto NA.P.L.E.S. (Naples Port Logistics Extended System), primo esempio di sistema logistico integrato tra porto e interporto in Italia. L’iniziativa prevedeva collegamenti ferroviari giornalieri tra Nola e il porto di Napoli e linee dirette verso Verona, Milano e Bologna. In pochi anni Isc arrivò a disporre di 600 carri ferroviari e 29 locomotori, con una previsione di 7.700 treni all’anno, 5 milioni di chilometri percorsi e 200mila unità di carico trasportate. Il piano occupazionale stimava la creazione di 220 posti di lavoro, di cui 160 macchinisti.
Il terminal intermodale di Nola, gestito dalla società Tin di cui Punzo era presidente, completava la visione di un sistema logistico autosufficiente. Su una superficie di 225mila metri quadrati, il terminal dispone di sei binari per la movimentazione merci e tredici coppie di collegamento con la stazione ferroviaria interna, consentendo un’integrazione diretta tra gomma e ferro.
Nonostante la chiusura di Isc, l’eredità di Punzo nel trasporto ferroviario merci continua attraverso la gestione del terminal di Nola, oggi affidata al figlio Lucio. Nel 2024 la movimentazione di unità di trasporto intermodale è cresciuta del 18%, passando da 59.995 a 70.593 unità. Oggi il terminal gestisce 1.277 treni l’anno con otto collegamenti settimanali verso Milano, Piacenza, Fiorenzuola, Gioia Tauro, Ostrava, Bari, Parma e Torino. In particolare, i collegamenti con Gioia Tauro, operati dal gruppo Msc, sono passati da due treni a settimana a due treni al giorno, segnando un consolidamento della vocazione ferroviaria dell’interporto.
Punzo aveva più volte espresso la convinzione che il futuro della logistica passasse per il trasporto su ferro, una modalità capace di garantire efficienza e sostenibilità. Questa filosofia ha guidato le sue scelte industriali e gli investimenti nel settore ferroviario, contribuendo a definire un modello integrato di sviluppo territoriale che oggi costituisce uno dei punti di riferimento per l’intermodalità italiana.
La sua attività si estese anche alla finanza e al credito, con la fondazione della Banca Popolare di Sviluppo, e toccò il mondo dello sport, come vicepresidente del Napoli Calcio negli anni dei successi guidati da Diego Armando Maradona. Nel corso della sua lunga carriera ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di Cavaliere del Lavoro e la laurea honoris causa in Management Aziendale. Premi che testimoniavano non solo i risultati economici, ma anche il contributo alla modernizzazione del tessuto produttivo campano e meridionale.




















































