Ci sono buone prospettive che il divieto i sorpasso in vigore per i veicoli industriali sopra le 12 tonnellate dal 3 novembre 2025 sul tratto Incisa-Reggello e Chiusi dell’autostrada A1 venga modificato, se non addirittura annullato. Tale prospettiva emerge dall’incontro indetto dal ministro dei Trasporti tra le parti. In un lato del tavolo ci sarà la Società Autostrade, che ha fissato il divieto in via sperimentale per sei mesi dopo un grave incidente che causò la morte di tre persone, e nell’altro siederanno le associazioni degli autotrasportatori, che stanno conducendo un dura campagna contro tale provvedimento.
Secondo i promotori del divieto – attuato in collaborazione con lo stesso ministero dei Trasporti, le Prefetture dei territori interessati a alcuni enti locali - il segmento autostradale individuato per la sperimentazione presenta caratteristiche che lo rendono rappresentativo per valutare l'efficacia del provvedimento. Il tratto, ancora caratterizzato da un tracciato a due corsie per senso di marcia, è percorso quotidianamente da una percentuale di veicoli industriali pari a circa il 30% del totale, superiore alla media nazionale. Autostrade per l'Italia ha precisato che solo il 22% della rete da essa gestita dispone già di divieti permanenti di sorpasso per mezzi pesanti, concentrati principalmente su tratti in galleria o con forti dislivelli altimetrici.
La configurazione orografica del tratto toscano lo distingue però da questi altri segmenti: si tratta infatti di un lungo rettilineo in piano, privo delle significative variazioni plano-altimetriche tipiche dei tratti montani dove il divieto è già operativo. Questa peculiarità ha reso il segmento Incisa-Chiusi un banco di prova ideale per misurare gli eventuali benefici in termini di fluidità e sicurezza della circolazione lungo i tratti autostradali a due corsie. La sezione tra Firenze Sud e Incisa, inoltre, è ancora priva della terza corsia di marcia, attualmente in costruzione con completamento previsto entro la fine del 2027.
Il rispetto del divieto è garantito dalla Polizia Stradale, in collaborazione con le prefetture di Firenze, Arezzo e Siena, attraverso servizi specifici lungo il tratto interessato. Le sanzioni previste per i trasgressori sono severe: multa fino a 666 euro, sospensione della patente da uno a tre mesi e decurtazione di dieci punti. Nei primi giorni di applicazione sono state elevate le prime multe, anche se il numero complessivo di infrazioni sarebbe contenuto. Il traffico commerciale, inoltre, tende a diminuire procedendo verso sud, seguendo una regola non scritta dell'A1: i mezzi pesanti aumentano avvicinandosi a Firenze e calano allontanandosene.
Come abbiamo detto, la reazione dell'autotrasporto è stata immediata e molto critica. Tutte le principali associazioni di categoria hanno contestato il provvedimento, definendolo una misura unilaterale adottata senza un adeguato confronto preventivo con gli operatori del settore. Molto attiva in tal senso è stata la Fai, che ha inviato una lettera al ministro dei Trasporti e ad Autostrade per chiedere tre interventi urgenti: la sospensione immediata del divieto, il fermo temporaneo alle sanzioni e la convocazione urgente di un tavolo tecnico con le rappresentanze del settore. Il ministro ha già accolto l’ultima richiesta. Proteste sono giunte anche da Confartigianato Trasporti, Fita, Fiap e Assotir.
Anche il coordinamento Unatras ha scritto al ministro dei Trasporti denunciando che "nei primi giorni di applicazione del divieto si registra ciò che abbiamo denunciato da subito: incidenti fra autovetture con forti difficoltà di smaltimento delle code e tamponamenti fra veicoli pesanti, in particolare nelle fasi di rallentamento/ri-avvio della marcia". L’organismo degli autotrasportatori ha chiesto di avviare un tavolo di confronto che individui soluzioni mirate come "attivazioni dinamiche su soglia, segmenti critici, fasce orarie, corridoi di sorpasso in salita, pannelli a messaggio variabile dedicati, enforcement intelligente, deroghe per trasporti eccezionali". Alcune associazioni hanno anche rilevato che il divieto sull’A1 ha trasferito traffico pesante sulla superstrada E45, soprattutto nel tratto tra Orte e Cesena.
La stampa locale ha sentito il parere di camionisti e automobilisti. I primi si lamentano che il divieto causa un aumento della percorrenza di una ventina di minuti, mentre i secondi appaiono favorevoli al provvedimento, che evita rallentamenti alle vetture che viaggiano nella corsia di sorpasso. Sarà quindi interessante vedere come il ministro dei Trasporti, monto sensibile alla “pancia” dell’elettorato di districherà tra queste visioni contrapposte. Per ora, comunque, non si conosce la data dell’incontro al ministero.






























































