Le ferrovie svizzere hanno sempre occupato una posizione di primo piano tra quelle europee nel favorire tutte quelle misure che consentono la riduzione del rumore legato al transito dei treni e in particolare di quelli del trasporto merci. I treni passeggeri, infatti, hanno un impatto acustico decisamente minore perché da tempo hanno sostituito i tradizionali ceppi in ghisa dei freni con quelli a disco, del tutto analoghi a quelli utilizzati nei veicoli stradali.
Ed è soprattutto in fase di frenata che un treno manifesta il maggior disturbo acustico, come i convogli merci caratterizzati da lunghe composizioni di carri e quindi con numerosi assi frenanti. Per questo motivo sulla rete ferroviaria svizzera le suole dei freni in ghisa (GG) sono vietate dal 2020. Al loro posto si sono sviluppate soluzioni alternative come le suole indicate con la sigla LL (da “low-noise-low-friction”). Queste suole hanno avuto una larga diffusione in Europa spinta soprattutto dalle scelte delle ferrovie svizzere.
Può sembrare un paradosso, ma ora è proprio la Svizzera a fare retromarcia. Le Ffs abbandoneranno gradualmente il trasporto di carri merci dotati delle suole LL e la maggior parte delle dismissioni avverrà addirittura entro la fine del 2025. Perché questa decisione così drastica che assume quasi i contorni di un colpo di scena? A dire il vero il ripensamento non è del tutto repentino in quanto sono noti da tempo numerosi eventi nei quali le suole dei freni LL hanno provocato un surriscaldamento dei dischi delle ruote con possibili danni al disco stesso.
Ma il colpo di grazia è avvenuto in seguito al grave incidente avvenuto nell’agosto del 2023 all’interno del tunnel di base del Gottardo con lo svio di un treno merci che ha causato un danno all’infrastruttura calcolato in non meno di 150 milioni di euro e la lunga chiusura del traforo per consentirne il suo ripristino. Il 2 giugno 2025 è stato presentato il rapporto finale sulle cause del sinistro da parte del Servizio d’inchiesta sulla sicurezza (Sisi) che ha individuato nella rottura di una ruota di un carro del treno merci coinvolto l’origine di quel grave incidente. La relazione del Sisi conferma proprio l’influenza delle suole LL su quanto accaduto. Per questo motivo le ferrovie federali hanno deciso di accelerare il piano di dismissione dei carri così equipaggiati.
Ovviamente la Svizzera, da sola, avrebbe un ruolo limitato ed è per questo che le Ffs esortano le autorità competenti a livello europeo, come l’agenzia comunitaria Era, ad agire rapidamente. Le ferrovie federali ritengono che in Svizzera come in tutta Europa l’impiego di carri merci con suole dei freni LL dovrà essere limitato o addirittura vietato. Che ci fossero dei problemi per questi carri merci è cosa nota anche ad altre amministrazioni ferroviarie. Per esempio, in Italia l’agenzia della sicurezza, l’Ansfisa, si era occupata della materia a tal punto che per i carri equipaggiati con la suole LL sono stati stabiliti limiti di velocità a 60/80 km/ora.
A questo punto si torna alla casella di partenza, con i ceppi in ghisa, così tanto criticati per il loro impatto acustico? No, perché sul mercato ci sono altre soluzioni anche se meno diffuse rispetto alle suole LL. Si tratta delle suole in materiale composito (K) che del resto ormai rappresentano lo standard in Svizzera al posto del sistema precedente. Le suole K sono sicuramente da preferire per le loro caratteristiche ma hanno un risvolto economico meno favorevole in quanto comportano modifiche a tutto il sistema frenante a valle del distributore, quindi sono interessati tutti i componenti, dal cilindro, alla tiranteria e ai portasuole. Ma la strada appare obbligata per mettere insieme il minor impatto acustico con la sicurezza nel traffico merci.
Piermario Curti Sacchi