Il Decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 settembre 2025, ha avviato un programma per incentivare l’acquisto di veicoli elettrici a zero emissioni, destinato a persone fisiche e microimprese. Si tratta dell’Investimento 4.5, parte integrante della Missione 2 del Pnrr, che vuole favorire la sostituzione di veicoli inquinanti con mezzi elettrici, contribuendo così al raggiungimento dell’obiettivo europeo di decarbonizzazione dei trasporti. La dotazione complessiva è di 597,32 milioni di euro, con la possibilità di ulteriori fondi da riprogrammazioni future.
Per le microimprese il provvedimento si applica ai veicoli commerciali elettrici delle categorie N1 (massa complessiva fino a 3,5 tonnellate) e N2 (massa complessiva fino a 12 tonnellate). Possono presentare la domanda le imprese con meno di dieci addetti e un fatturato o bilancio inferiore ai due milioni di euro, purché la sede legale sia in un’Area Urbana Funzionale e la posizione fiscale e contributiva sia regolare. Il contributo copre fino al 30% del prezzo di acquisto, Iva esclusa, con un tetto massimo di 20mila euro per veicolo e un limite di due veicoli per impresa. È richiesta la rottamazione di un veicolo fino a Euro 5 intestato da almeno sei mesi. Il sostegno economico rientra nel regime de minimis e comporta l’obbligo di mantenere la proprietà per due anni.
La procedura per ottenere il contributo si basa su una piattaforma digitale gestita da Sogei. I beneficiari dovranno registrarsi online, autocertificando i requisiti previsti e inserendo la targa del veicolo da rottamare. Nel caso delle microimprese, sarà necessario dichiarare anche la situazione contributiva e l’ammontare degli aiuti de minimis ricevuti negli ultimi tre anni. Una volta completata la registrazione, il sistema genera un buono corrispondente all’importo spettante.
Il buono deve essere validato entro trenta giorni presso un venditore accreditato. È in quel momento che si sottoscrive il contratto di acquisto, che dovrà comunque essere firmato non oltre il 30 giugno 2026. Il contributo non può essere usato come acconto. Dopo la consegna del nuovo veicolo, il vecchio deve essere rottamato: il venditore ha trenta giorni per consegnarlo a un demolitore autorizzato, procedere alla cancellazione presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista e caricare la documentazione richiesta. Solo a quel punto lo Stato rimborsa il contributo al venditore.
Sono previsti controlli rigorosi e sanzioni in caso di irregolarità. Dichiarazioni mendaci, vendita anticipata del veicolo prima dei ventiquattro mesi, violazioni del regime de minimis o mancata rottamazione comportano la revoca del contributo e il recupero delle somme erogate. Anche i venditori hanno obblighi stringenti: devono conservare la documentazione per cinque anni e garantire la corretta esecuzione di tutte le fasi.
L’apertura dello sportello digitale avverrà il 22 ottobre 2025, segnando così l’inizio operativo della misura. Da quel momento la rapidità sarà fondamentale, perché la validità dei buoni è limitata nel tempo e i fondi, sebbene consistenti, non sono illimitati. Il ministero dell’Ambiente potrà inoltre introdurre un elenco di modelli ammessi basato sull’impronta di carbonio calcolata sull’intero ciclo di vita, restringendo così il campo dei veicoli incentivabili.


































































