Non ci sono ormai più veli sulla strategia Amazon di un massiccio ingresso nel trasporto aereo diretto delle proprie spedizioni: dopo l'annuncio dello scorso marzo del noleggio a caldo di venti B767 da Air Transport Services Group (compagnia di cui ha anche l'opzione di acquisto del 9,99% delle azioni), la società di e-commerce ha firmato un altro contratto per il noleggio - sempre completo di equipaggio, manutenzione e assicurazione – di altrettanti modelli, per dieci anni. Gli analisti ritengono che questo secondo contratto servirà soprattutto le rotte internazionali, mentre il primo pare dedicato agli Stati Uniti.
L'intesa firmata con Atlas Air Worldwide dura due anni più di quella con ATSG, ma avrà bisogno di più tempo per essere attuata, perché Atlas Air, la società del gruppo che attuerà il contratto, non possiede ancora i venti aerei da noleggiare. Li noleggerà a sua volta, questa volta a freddo, da Titan Aviation, sempre controllata dal gruppo Atlas Air Worldwide. La durata del contratto varia proprio sulla base della fornitura: il noleggio a freddo con Titan Aviation dura dieci anni, mentre la fornitura di equipaggio, manutenzione e assicurazione da parte di Atlas Air dura sette anni. Una nota di AAW spiega che le prime attività inizieranno nella seconda metà del 2016 e raggiungeranno la piena operatività nel 2018.
Ma Amazon non si accontenta di noleggiare gli aerei. Come ha fatto con ATSG, intende diventare socio di minoranza della compagnia aerea. Il contratto prevede che Atlas Air Worldwide cederà ad Amazon il 20% delle azioni a un prezzo già definito (37,5 dollari per azione) entro cinque anni. Inoltre, l'intesa comprende la possibilità di accrescere la partecipazione di Amazon di un altro dieci percento, allo stesso prezzo ed entro sette anni.
I due accordi con le compagnie aeree portano una flotta di ben quaranta B767 Freighter ad Amazon, che finora affida tutte le spedizioni aeree ai grandi vettori globali, ossia FedEx, UPS e DHL. Le tre società non sembrano preoccupate dell'invasione di campo del loro cliente, anche se la società tedesca sempre per ora quella maggiormente penalizzata, perché non solo rischia di perdere un'importante commessa, ma avrà anche un fornitore strategico in comune, perché Atlas Air noleggia apparecchi anche a DHL, che le produce il 27% del fatturato.
Ma l'espansione nei cieli di Amazon non potrebbe finire qua: secondo The Loadstar, Amazon intende raggiungere una flotta complessiva di sessanta apparecchi cargo. Ci si può aspettare, quindi, un terzo accordo di noleggio a caldo. Anche l'Europa potrebbe vedere gli aerei con la grande A sul timone. Ricordiamo che nei giorni scorsi è apparsa l'indiscrezione che Amazon intende usare l'aeroporto di Parma e che potrebbe acquisire una quota di quello tedesco di Frankfurt-Hahn.
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