Il settore assicurativo mondiale specializzato nei trasporti marittimi, aerei e terrestri (Mat) si prepara ad affrontare una fase di rallentamento, a causa dell’applicazione dei dazi sulle importazioni statunitensi. Lo afferma l’ultima analisi di GlobalData, secondo cui la crescita prevista dei premi assicurativi scritti per il periodo 2025-2029 scende dal 6,9% al 6,4% su base annua.
La ricerca mostra che nel 2024, gli Stati Uniti rappresentavano circa il 50% dei premi assicurativi Mat globali. Con l’introduzione dei dazi, la società prevede una contrazione dell’1,4% nei premi statunitensi già nel 2025, e un impatto globale dello 0,7%. Gli effetti si faranno sentire soprattutto nei Paesi maggiormente dipendenti dalle esportazioni verso gli Stati Uniti, tra cui Messico, Cina, Canada, Germania e Giappone, che insieme coprivano il 53% delle importazioni statunitensi nel 2023. Le previsioni aggiornate indicano un calo nel tasso di crescita annuo composto dei premi Mat tra il 2025 e il 2029: -0,6 punti percentuali per la Cina, -0,5 per Messico, Canada e Germania, e -0,2 per il Giappone.
Swarup Kumar Sahoo, analista senior per il settore assicurativo di GlobalData, spiega che “i dazi del ‘Giorno della Liberazione’ rallenteranno sensibilmente la crescita del comparto Mat. Nonostante un possibile picco temporaneo tra aprile e giugno, dovuto alla pausa di 90 giorni, gli effetti a lungo termine saranno negativi e colpiranno la redditività degli assicuratori”. Le assicurazioni cargo marittime saranno penalizzate ovunque, tranne in Canada e Messico, dove si prevede un impatto maggiore sul ramo aereo e su quello del trasporto terrestre.
Un ulteriore elemento critico riguarda la variazione del valore delle merci esportate. Se il costo del dazio sarà assorbito dall’esportatore, il valore delle spedizioni diminuirà, riducendo la base assicurabile. Se invece l’onere sarà trasferito all’importatore e quindi al consumatore finale, la domanda potrebbe calare. In entrambi i casi, il volume assicurato è destinato a ridursi. Nel tentativo di ridurre i costi, molti operatori stanno consolidando le spedizioni o aumentando la dimensione degli ordini. Questo porta a una maggiore concentrazione di beni di alto valore, con un conseguente aumento del rischio di furto o danneggiamento. A ciò si aggiungono nuove complessità doganali e l’incremento di costi accessori come demurrage e penali di sosta.
Gli assicuratori devono quindi riformulare le proprie polizze, includendo nuovi rischi e adeguando i termini contrattuali. I costi di sottoscrizione aumentano, così come la probabilità di sinistri. A tutto ciò si sommano decisioni operative già in atto: dal 2 maggio 2025, gli Stati Uniti hanno revocato l’esenzione dai dazi per le merci di valore inferiore a 800 dollari provenienti da Cina e Hong Kong. In risposta, Dhl ha sospeso le spedizioni di alto valore verso gli Usa nel canale diretto al consumatore, mentre alcune compagnie aeree hanno interrotto i servizi cargo per merci pregiate, colpendo direttamente il ramo assicurativo dedicato.