Il 26 maggio i familiari di Umberto Costa ne hanno annunciato la morte, all’età di 94 anni. Nel panorama del trasporto marittimo italiano, pochi nomi hanno lasciato un'impronta tanto duratura, nonostante la sua indole riservata. Costa fondò a Genova nel 1968, insieme a Lorenzo Banchero, la Banchero Costa & C, società che sarebbe diventata la più importante realtà italiana nel campo del brokeraggio marittimo. La sua storia professionale coincide con una stagione di crescita e trasformazione per l’intero settore dello shipping.
Infatti la nascita di Banchero Costa ha rappresentato una svolta nel mercato italiano del trasporto marittimo. Focalizzata inizialmente sul noleggio di navi per il trasporto di carichi secchi, l'azienda si distinse fin da subito per un approccio fondato su professionalità, riservatezza e visione imprenditoriale. I clienti erano in gran parte italiani, ma già nei primi anni si delineava l’ambizione di andare oltre i confini nazionali.
Nel 1969, appena un anno dopo la fondazione, la società ampliò il proprio raggio d’azione diventando anche agenzia marittima e avviando attività di rappresentanza per cantieri navali, oltre a servizi di brokeraggio per rimorchi e salvataggi. L’espansione continuò nel 1972 con la nascita di reparti dedicati ai carichi liquidi e a studi e ricerche, anticipando l’importanza strategica dell’analisi di mercato nello shipping. Tre anni più tardi, nel 1975, venne fondata la divisione di brokeraggio assicurativo, completando un’offerta ormai ampia e integrata.
Sotto la guida di Umberto Costa e Lorenzo Banchero, la rete della Banchero Costa si estese rapidamente, con uffici aperti nelle principali capitali del mondo marittimo, segno di una vocazione internazionale consolidata. Un risultato non scontato per un’impresa nata nel cuore del porto di Genova, in un’Italia industriale ancora legata a modelli tradizionali. La crescita non fu solo quantitativa, ma anche culturale: il metodo Banchero Costa divenne un riferimento per intere generazioni di broker. L’approccio fondato su preparazione tecnica, studio dei mercati, relazioni personali e rigore etico contribuì a formare una vera e propria scuola, la cui influenza si estende ancora oggi ben oltre i confini aziendali.
Umberto Costa lasciò la società nel 1999, dopo oltre trent’anni di attività, cedendo la propria quota a Lorenzo Banchero. Nonostante l’uscita dalla scena operativa, l’impronta lasciata da Costa rimase ben visibile. La società ha continuato il suo percorso di crescita mantenendo i principi fondanti su cui era stata costruita: indipendenza, serietà e apertura al mondo. L’eredità professionale di Costa si misura anche nella continuità del successo di Banchero Costa, oggi tra i principali gruppi del brokeraggio marittimo internazionale. Ma soprattutto si riflette nella cultura del lavoro che ha contribuito a diffondere, basata sulla combinazione di competenze tecniche e relazioni umane, in un settore spesso dominato dalla volatilità dei mercati e dalla complessità delle rotte globali.